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MEGALOPOLI IN ZONE COSTIERE: AREE A “RISCHIO SPROFONDAMENTO”. REPORT LLOYD’S
The Sinking Cities. As sea levels rise, ground levels in coastal megacities are also falling – with disastrous implications for insurers
LLOYD’S OF LONDON
http://www.lloyds.com/
Link ALLA RIVISTA (articolo in testo integrale, p. 22)
In un recente articolo, i Lloyd's di Londra hanno posto l’accento sul problema della crescente rischiosità che caratterizza molte grandi città costiere nel mondo.
Si tratta dell’esposizione a un duplice ordine di fenomeni: da una parte, gli effetti del cambiamento climatico, che comportano il progressivo aumento del livello delle acque, dall’altra il lento ma inesorabile abbassamento di vaste aree della superficie terrestre. È evidente che il secondo fenomeno determina un aggravamento delle conseguenze del primo.
L’attenzione dei Lloyd’s si è focalizzata sulle aree costiere a forte concentrazione urbana, dove l’azione dei fattori citati può provocare sempre più gravi mareggiate e alluvioni, con disastrose conseguenze per l'ambiente edificato in generale e - da un punto di vista assicurativo – ingenti oneri nei comparti property e business interruption.
Ad aggravare la situazione concorre anche l’opera dell’uomo. Lo studio sottolinea che il principale acceleratore della rischiosità è costituito dall’intensa attività di estrazione di materiali dal sottosuolo in prossimità delle grandi città (dall’acqua potabile a New Orleans e a Tokyo, al gas e al petrolio a Los Angeles).
Il fenomeno è ancora più accentuato nelle zone urbane costruite su strati di terreno “soffice”, come avviene normalmente negli insediamenti posti in prossimità del delta dei fiumi (è il caso della stessa New Orleans o di Guangzhou in Cina).
Sulla base dei casi di “sprofondamento” già segnalati, fra le città più a rischio vi sono Giakarta in Indonesia, Dhaka in Bangladesh e Venezia.
Con riguardo a Venezia, nel corso dell’ultimo secolo è stato registrato l’abbassamento del terreno (12 centimetri) e il contestuale aumento del livello del mare (11 centimetri). Si tratta di un fenomeno verificatosi a causa del movimento tettonico verso il basso della placca adriatica su cui poggia la città e conseguente alle attività di restauro che hanno interessato il tessuto urbano.