Focus
PREVIDENZA COMPLEMENTARE NEL REGNO UNITO: VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’ADESIONE AUTOMATICA
CAVEAT VENDITOR. The brave new world of auto-enrolment should be governed by the principle of seller not buyer beware. A Pensions Institute report for policymakers, regulators, providers, consultants, advisors, employers, and trustees
Debbie Harrison, David Blake, Kevin Dowd
PENSIONS INSTITUTE
http://www.pensions-institute.org
CASS BUSINESS SCHOOL CITY UNIVERSITY LONDON
http://www.cass.city.ac.uk/
The Pensions Institute, centro di ricerca britannico specializzato nelle tematiche previdenziali, ha pubblicato un report dedicato agli effetti dell’obbligo per i lavoratori del settore privato - introdotto dal Pensions Act 2008 - di aderire a uno schema di previdenza complementare a contributi definiti.
Il processo di adesione automatica dei lavoratori (auto-enrolment) ha preso avvio nell’ottobre 2012, con le imprese di maggiori dimensioni, e si concluderà nel 2018, con le imprese più piccole.
L’analisi del Pensions Institute fa emergere un mercato della previdenza complementare ancora imperfetto.
Ad esempio, migliaia di lavoratori aderenti a vecchi fondi si trovano a sostenere spese annue che sono di gran lunga superiori a quelle relative a fondi pensione di nuova istituzione. Anche dal punto di vista dei rendimenti c’è carenza di chiarezza: i fondi hanno un’elevata variabilità di profili di rischio/rendimento, anche quelli che dovrebbero garantire i risultati più costanti e sicuri.
Il problema è, secondo gli autori, che i lavoratori che aderiscono in via automatica non sono gli stessi soggetti che scelgono il fondo (scelta generalmente effettuata dal datore di lavoro che, talvolta, non conosce o è disinteressato ad aspetti quali i costi di gestione del fondo stesso).
Quindi, l'adesione da parte del lavoratore avviene, spesso, alla “cieca”. In più, la possibilità di trasferire i propri contributi connessi all’auto-enrolment è ostacolata da elevate barriere all’uscita.
Secondo il Pensions Institute è necessario intervenire con alcune misure essenziali:
-
regole che garantiscano - anche da parte del “venditore” - che l’interesse degli aderenti sia sempre prevalente;
-
una definizione comune del Total Expense Ratio, per garantire trasparenza e confrontabilità delle spese di gestione;
-
gli alti costi connessi ai vecchi fondi devono essere ridotti;
-
deve essere riformato l’attuale sistema di vigilanza, che prevede la suddivisione delle competenze tra Pension Regulator e Financial Services Authority;
-
la consulenza ai lavoratori deve essere regolata allo stesso modo della consulenza ai risparmiatori;
-
le proiezioni delle prestazioni devono essere credibili e deve essere presentata una quantificazione delle perdite possibili;
- in generale, deve essere grandemente migliorata la qualità dei dati relativi ai fondi occupazionali a contribuzione definita.