Focus
L’IMPATTO DELLA VOLATILITA’ SUI PRODOTTI ASSICURATIVI DI LUNGO TERMINE NEL QUADRO DI SOLVENCY II
Long-term insurance products and volatility under the Solvency II framework
Korneel van den Broek
IAA-International Actuarial Association
http://www.actuaries.org
L’autore parte dall’assunto che Solvency II non sarà in grado di contribuire a una più accurata misurazione dei rischi per i prodotti assicurativi a lungo termine, a meno che il framework non tenga in debito conto le caratteristiche distintive di tali prodotti.
La principale difficoltà nell’applicare un sistema di vigilanza basato su principi market consistent all’attività assicurativa sta nel fatto che non esiste un mercato per le passività assicurative. In base alle regole di Solvency II, i cash-flows delle passività devono essere attualizzati con un tasso di interesse risk-free. Nell’ipotesi in cui sia il CCP sia il Matching Adjustment non trovino applicazione, le passività assicurative sarebbero valutate come se fossero bond privi di rischio di default.
Ma i contratti assicurativi hanno caratteristiche significativamente diverse da quelle dei bonds, la principale essendo che i primi sono strettamente legati a un unico contraente, che non può vendere la polizza ad altri. Secondo l’autore, è contrario ai principi della market consistency valutare i due prodotti (polizze e bond) come se fossero un unico strumento finanziario.
Nel paper si estende il modello per i bond con rischio di default, sviluppato da Wütrich, alle scadenze più lunghe e per includere una componente di illiquidità dello spread.
Si applicano, poi, le regole di Solvency II a un contratto assicurativo di lungo termine e si rileva come ciò esponga le imprese assicuratrici alla volatilità dei credit spreads.
La volatilità risulta avere tre componenti: una collegata alla volatilità della struttura dei tassi per scadenza, una seconda legata alla probabilità di default e una terza derivante da fattori di illiquidità. Quest’ultima aumenta velocemente con la durata del contratto, diventando la principale fonte di volatilità per i prodotti a lungo termine.
L’autore propone, quindi, un modello che si basa su una definizione diversa di valore di mercato di una passività assicurativa (in sostanza, un modello in cui l’impresa di assicurazione rimane esposta al rischio di default di un bond, ma non al rischio di illiquidity spread) e dimostra che tale modello presenta una volatilità inferiore.
L’ultima parte del paper valuta le possibilità che l’impresa di assicurazione ha per coprirsi contro il rischio di volatilità eccessiva legata alle regole di Solvency II, fra cui l’acquisto di un’opzione finanziaria.