UE
MODIFICHE AL PATTO DI STABILITÀ: LA COMMISSIONE UE PRESENTA LE PROPOSTE DI REVISIONE DELLA GOVERNANCE EUROPEA
“Proposal for a DIRECTIVE OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on the effective coordination of economic policies and multilateral budgetary surveillance and repealing Council Regulation (EC) No 1466/97” COM/2023/240 final - 2023/0138(COD), April 26, 2023 (TESTO NORMATIVO) “Proposal for a COUNCIL REGULATION amending Regulation (EC) No 1467/97 on speeding up and clarifying the implementation of the excessive deficit procedure” COM/2023/241 final - 2023/0137(CNS), April 26, 2023 (TESTO NORMATIVO) “Proposal for a COUNCIL DIRECTIVE amending Directive 2011/85/EU on requirements for budgetary frameworks of the Member States” COM/2023/242 final - 2023/0136(NLE), April 26, 2023 (TESTO NORMATIVO)
EUROPEAN COMMISSION
https://ec.europa.eu/
EUROPEAN COMMISSION – TESTO DELLA PROPOSTA (Proposal repealing Council Regulation (EC) No 1466/97)
EUROPEAN COMMISSION – TESTO DELLA PROPOSTA (Proposal amending Regulation (EC) No 1467/97)
EUROPEAN COMMISSION – TESTO DELLA PROPOSTA (Proposal amending Directive 2011/85/EU)
Il 26 aprile scorso, la Commissione europea ha presentato alcune proposte normative che rivedono, semplificando, le attuali regole del Patto di stabilità e di crescita. In particolare, le nuove proposte intervengono in materia di (I) coordinamento efficace delle politiche economiche e di sorveglianza multilaterale di bilancio (COM/2023/240 final - 2023/0138 COD); (II) accelerazione e chiarimento delle procedure relative ai casi di disavanzo eccessivo (COM/2023/241 final - 2023/0137CNS); e (III) modifica alla Direttiva 2011/85/UE, relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri (COM/2023/242 final - 2023/0136(NLE).
Per tutti i Paesi UE con livelli di deficit di bilancio superiori al 3% del PIL (o di debito pubblico sopra il 60% del PIL), la Commissione preparerà una "traiettoria tecnica" specifica per il singolo Paese, che punterà a incanalare il debito verso dinamiche di "calo plausibile” o verso il mantenimento di “livelli prudenti" (ma assicurando che il deficit resti comunque inferiore alla soglia del 3% del PIL).
Nel caso in cui il deficit di bilancio dovesse superare il 3% del PIL, scatterà l'obbligo di operare un aggiustamento di bilancio di almeno lo 0,5% del PIL. Sono previste clausole di sospensione (anche specifiche per singolo Paese), che consentiranno deviazioni dei piani di spesa in situazioni particolari (gravi sviluppi del quadro economico, circostanze eccezionali).
Allo scopo di incentivare iniziative di riforma a sostegno delle priorità fissate dall'UE (ad esempio, transizione verde e digitale), gli Stati membri potranno vedersi riconoscere un aggiustamento più graduale della dinamica dei conti (allungamento dei piani da 4 fino a 7 anni), ma – in quel caso – con l’obbligo di realizzare la maggior parte delle “correzioni” necessarie entro i primi quattro anni.
Per contro, per gli Stati UE caratterizzati da "sfide consistenti" sul piano del debito pubblico, eventuali deviazioni dal “percorso di aggiustamento” concordato condurranno automaticamente all'apertura di una procedura per deficit eccessivo; inoltre, la mancata attuazione del piano di riforme e investimenti che avesse permesso l’eventuale allungamento del periodo di aggiustamento dei conti, porterà invece alla riduzione del periodo concesso.