Statistiche
LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA A FINE GIUGNO 2022: I DATI COVIP
“La previdenza complementare. Principali dati statistici” (giugno 2022)
COVIP – COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE
https://www.covip.it/
COVIP ha recentemente pubblicato i principali dati statistici relativi alla previdenza complementare in Italia, aggiornati al 30 giugno 2022(1).
Alla fine di giugno le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari hanno raggiunto quota 10 milioni, in crescita di 280.000 unità (+2,9%) rispetto alla fine del 2021. A tali posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti di circa 9 milioni di individui.
I fondi negoziali registrano un incremento di 194.000 posizioni (+5,6%), per un totale a fine giugno di 3,651 milioni. L’apporto maggiore alla crescita è arrivato, oltreché dai fondi per i quali sono attive le adesioni contrattuali, anche dal fondo rivolto al pubblico impiego, per il quale è stata attivata l’adesione attraverso il cosiddetto silenzio-assenso per tutti i lavoratori pubblici neoassunti a partire da una determinata data. Tra le forme pensionistiche di mercato, si rilevano 53.000 posizioni in più nei fondi aperti (+3%) e 24.000 posizioni in più nei PIP nuovi (+0,7%); a fine giugno, il totale delle posizioni in essere in tali forme era pari, rispettivamente, a 1,788 milioni e 3,637 milioni.
Le risorse destinate alle prestazioni erano, a fine giugno, pari a 207 miliardi di euro; per effetto delle perdite in conto capitale determinate dall’andamento dei mercati finanziari, le risorse sono diminuite di circa 5,6 miliardi rispetto a dicembre 2021. Nei fondi negoziali, l’attivo netto è di 63 miliardi di euro; esso ammonta a 27 miliardi nei fondi aperti e a 43,7 miliardi nei PIP “nuovi”.
Nei primi sei mesi del 2022 i contributi incassati da fondi negoziali, fondi aperti e PIP nuovi sono stati pari a 6,2 miliardi di euro, 266 milioni di euro in più (+4,5%) rispetto al corrispondente periodo del 2021. L’incremento si riscontra in tutte le forme pensionistiche.
Nel primo semestre del 2022 i risultati delle forme complementari hanno risentito della caduta dei corsi dei titoli azionari e del rialzo dei tassi di interesse, che a sua volta ha determinato il calo dei corsi dei titoli obbligazionari. Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i rendimenti sono risultati negativi e pari a -8,3% e a -9,7%, rispettivamente, per fondi negoziali e fondi aperti; nei PIP di ramo III essi sono stati pari a -10,3%. Per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dalle cedole incassate sui titoli detenuti, il risultato è stato positivo, +0,5%.
Valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziale, nei dieci anni da inizio 2012 a fine 2021, il rendimento medio annuo composto è stato pari al 4,1% per i fondi negoziali, al 4,6% per i fondi aperti, al 5% per i PIP di ramo III e al 2,2% per le gestioni di ramo I; nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari all’1,9% annuo. Aggiungendo ai dieci anni i sei mesi del 2022, i rendimenti medi annui restano positivi: 3,1% per i fondi negoziali, 3,4% per i fondi aperti e 3,7% per i PIP di ramo III; sono pari al 2,1% i prodotti di ramo I. La rivalutazione del TFR nello stesso periodo è stata del 2,2%.
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(1) Per il trimestre precedente, si veda: “COVIP: i dati sulla previdenza complementare in Italia nel primo trimestre del 2022”, in Panorama Assicurativo n. 226, agosto 2022 (Sezione “STATISTICHE”).
https://www.panoramassicurativo.ania.it/newsletter/83123/articolo/83506