Statistiche
CONSOB: 2° RAPPORTO SUGLI INVESTIMENTI FINANZIARI DELLE FAMIGLIE ITALIANE
“Report on financial investments of Italian households. Behavioural attitudes and approaches”
Nadia LINCIANO, Monica GENTILE, Paola SOCCORSO
CONSOB – COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA’ E LA BORSA
www.consob.it
CONSOB ha recentemente pubblicato il 2° Rapporto sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane(1).
Il Rapporto è basato sull’indagine “Multifinanziaria” e sull’ “Osservatorio sull’approccio alla finanza e agli investimenti degli italiani”, entrambi condotti da GFK Eurisko.
Negli ultimi anni, la ricchezza netta delle famiglie dell’Eurozona è aumentata (+3,2% nel 2015), mentre è rimasta sostanzialmente invariata in Italia (+0,4% circa nel 2015), dove l’aumento delle attività finanziarie (+5,2%) è stato controbilanciato dalla riduzione delle attività reali (-3%).
Nel nostro Paese il tasso di risparmio (10%) resta molto al di sotto dei valori di lungo periodo, segnando un divario crescente rispetto alla media europea.
Una maggiore percezione del rischio e un minore interesse per gli investimenti finanziari continuano a orientare le preferenze delle famiglie verso prodotti liquidi (circolante e depositi), prodotti assicurativi e fondi pensione, a fronte di una contrazione del peso di azioni e obbligazioni. Un andamento simile si registra anche in Italia, dove i fondi comuni hanno tuttavia sperimentato un netto recupero.
Per quanto riguarda le passività finanziarie, nell’Eurozona la posizione delle famiglie è rimasta solida, come emerge anche dalla leggera diminuzione, a partire dal 2013, dell’incidenza del debito sia sulle attività finanziarie sia sul PIL (rispettivamente, 32% e 61% a fine 2015). I dati per l’Italia rimangono stabilmente inferiori alla media dell’area euro (attestandosi, rispettivamente, a 23% e 43% nel 2015), malgrado il differenziale si sia ridotto nel corso degli ultimi anni.
Il Rapporto conferma il basso livello di conoscenze finanziarie delle famiglie italiane. Solo poco più del 40% degli intervistati è in grado di definire correttamente alcune nozioni di base, quali inflazione e rapporto fra rischio e rendimento; solo il 6% degli intervistati conosce le implicazioni di una corretta diversificazione delle attività finanziarie.
Per quanto riguarda lo stile di investimento, il 24% degli intervistati decide in maniera autonoma, il 38% segue i suggerimenti di familiari e colleghi (cosiddetto informal advice), il 28% chiede consiglio a un professionista e il restante 10% delega un esperto.
La quota di famiglie che fa ricorso al web per reperire dati e notizie utili a compiere e a monitorare le scelte finanziarie, sebbene in crescita, supera di poco il 12%.
La consulenza automatizzata risulta sconosciuta alla grande maggioranza degli intervistati (74%), i quali dichiarano di essere comunque poco disposti a fruirne per timore di possibili truffe (66%).
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(1) Per il precedente, si veda “Gli investimenti finanziari delle famiglie italiane. Rapporto Consob”, in Panorama Assicurativo n. 142, agosto 2015 (sezione “Statistiche”).
http://www.panoramaassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=36945&est=1