Focus
BANKITALIA, LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE NEI PRINCIPALI PAESI OCSE DAL 1980 AL 2011: CHE COSA DICONO I DATI?
Household aggregate wealth in the main OECD countries from 1980 to 2011: What do the data tell us? Questioni di Economia e Finanza (Occasional Paper n. 160), aprile 2013
Riccardo De Bonis, Daniele Fano, Teresa Sbano
BANCA D’ITALIA
www.bancaditalia.it
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Banca d’Italia ha pubblicato un Paper sulla ricchezza delle famiglie nei principali paesi OCSE (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna) nel periodo 1980–2011. Lo studio si fonda sulla riconciliazione e standardizzazione delle serie storiche pubblicate dai diversi paesi.
Obiettivo del lavoro è analizzare il livello, la composizione e l’evoluzione della ricchezza finanziaria a livello aggregato e analizzare perché la dimensione e la tipologia delle attività finanziarie variino tra paese e paese.
Sono considerati i principali strumenti finanziari nei quali viene impiegata la ricchezza (depositi, azioni, riserve tecniche assicurative), cercando di individuare quali sono le variabili che determinano le scelte delle famiglie.
In questo quadro è esaminato anche il ruolo svolto dagli investitori istituzionali.
Negli ultimi trent’anni gli attivi finanziari sono cresciuti in tutti i paesi considerati. Questa evoluzione può essere suddivisa in sei cicli differenti:
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gli anni ’80, in cui la crescita è stata moderata (con l’eccezione del Giappone);
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la seconda metà degli anni ’90, con il boom del valore delle attività finanziarie connesse alla “bolla Internet”;
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lo sgonfiamento della “bolla” tra il 2000 e il 2003;
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la temporanea ripresa delle quotazioni finanziarie tra il 2003 e il 2007;
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la distruzione di ricchezza provocata dalla crisi finanziaria dalla seconda metà del 2007 ai primi mesi del 2009;
- il periodo attuale, caratterizzato da trend differenti.
Il valore lordo della ricchezza finanziaria risulta più elevato negli Stati Uniti, in Giappone, nel Regno Unito e in Canada; l’Italia è in posizione intermedia, mentre Germania, Francia e Spagna hanno valori più bassi. Le principali determinanti sono, secondo lo studio, la partecipazione diretta e indiretta ai mercati finanziari, l’estensione del sistema previdenziale pubblico, l’effetto di sostituzione causato dalle proprietà immobiliari e, infine, gli effetti connessi alla propensione al risparmio e all’inflazione.
Il Paper è articolato come segue.
Dopo l’introduzione, la seconda parte analizza l’evoluzione delle attività finanziarie aggregate alle famiglie. La terza discute i principali fattori che spiegano le differenze fra i vari paesi. La quarta è dedicata alla composizione della ricchezza a livello nazionale, mentre la quinta considera la convergenza dei trend. La sesta esamina il livello di indebitamento delle famiglie e la ricchezza finanziaria netta, mentre la settima confronta l’ammontare di attività reali detenute. L’ottava parte contiene le conclusioni del lavoro.