Focus
IL CANTO DELLE SIRENE STRADALI
Privilege Insurance
Secondo l’ultimo studio di una compagnia di assicurazioni, i guidatori britannici sarebbero vittime di molti e molto efficaci fattori di distrazione che incontrano lungo la loro strada.
Pannelli pubblicitari, insegne luminose, decorazioni natalizie sfavillanti distrarrebbero un guidatore su tre, mentre uno su quattro ha ammesso che per guardarle ha finito per invadere l’altra corsia di marcia.
Oltre il 40% di coloro che hanno ammesso di distrarsi alla guida hanno dichiarato di averlo fatto per almeno cinque secondi, che a 90 chilometri l’ora coprono la lunghezza di un campo di calcio.
Fra i fattori di distrazione più pericolosi emergono i pannelli pubblicitari a contenuto provocante, che colpirebbero l’attenzione del 22% dei guidatori maschi e dell’11% delle guidatrici.
La ricerca ha il principale merito di mettere in evidenza la capacità di creare pericoli alla circolazione con mezzi per i quali nessuna regolamentazione a riguardo è mai stata presa in considerazione, al contrario di quanto è avvenuto per esempio per l’uso del telefono cellulare alla guida. Il fenomeno non è per niente trascurabile se si considera anche che per oltre il 70% degli intervistati la pratica della pubblicità lungo le strade è in progressivo aumento.
Ma dalla ricerca traspare anche un altro elemento che raramente giunge alla ribalta della cronaca, ovvero le politiche di manutenzione della segnaletica stradale. Il 56% degli intervistati ha dichiarato di essere stato distratto dalla guida perché la segnaletica non era ben visibile, ad esempio perché coperta dalla vegetazione, mentre il 39% ha lamentato che per la stessa si usano spesso caratteri troppo piccoli.
La ricerca è stata condotta con interviste telefoniche fra il 14 e il 17 ottobre 2005 da parte di YouGov per conto di Privilege Insurance, compagnia del gruppo Royal Bank of Scotland.
Sono state intervistate 2046 persone che costituiscono un campione statistico rappresentativo della popolazione di Inghilterra, Scozia e Galles.