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QUALE FUTURO PER LA PREVIDENZA? LA PARTITA È ANCORA APERTA
HSBC Group plc
HBSC Group plc (gruppo con sede a Londra, attivo a livello mondiale nel settore bancario-assicurativo e dei servizi finanziari) ha di recente diffuso il report 2009 - serie giunta alla quinta edizione - dedicato al futuro del settore della previdenza (“Future of Retirement Report – It’s time to prepare”).
I risultati dello studio sono fondati sulle evidenze fornite da un campione di 15.000 persone (tra i 30 e i 70 anni), residenti presso aree urbane dislocate in Europa (es.: Gran Bretagna e Francia), Asia, America del Nord e America Latina, Medio Oriente.
Lo studio sottolinea quanto segue:
— la maggior crescita della popolazione ha luogo in paesi ove l’accesso alla previdenza risulta, di norma, limitato;
— a fronte di una gamma di possibili scelte di “funding” a fini pensionistici, il 31% del campione è a favore della realizzazione di accantonamenti attraverso il risparmio volontario favorito da sgravi fiscali, mentre il 23% è favorevole all’allungamento della vita lavorativa;
— una considerevole percentuale del campione non ha accesso ai servizi di consulenza finanziaria (47%) e alla possibilità di ricevere “educazione finanziaria” (43%);
— l’87% del campione non sa quale sarà il proprio reddito pensionistico;
— interrogato in merito all’attuale, difficile congiuntura economica, il 40% del campione pensa che la crisi possa durare ancora uno-due anni; per un terzo del campione, invece, è probabile che la crisi possa durare per un periodo più lungo. Il 92% del campione, comunque, ha elaborato “strategie di sopravvivenza” al fine di meglio contrastare la crisi (le conseguenze più rilevanti si rilevano sui consumi);
— quanto al “futuro pensionistico”, una parte del campione (20%) ha conservato immutati i propri piani previdenziali, mentre altri hanno scelto di ridurre le contribuzioni. In alcuni casi si preferisce prolungare l’attività lavorativa.
Da quest’analisi “a largo raggio” sono emerse diverse conclusioni:
— la concomitanza di diversi fattori (crisi economica, fattori demografici, necessità di riforma del settore pensionistico) fa in gran parte ricadere sul singolo individuo la responsabilità di programmare il futuro previdenziale;
— le famiglie risultano, in generale, scarsamente preparate ad assumersi la responsabilità di pianificare il proprio futuro previdenziale;
— considerato quanto precede, si rende pertanto necessario fornire consulenza e sostegno alle famiglie (viene sottolineato come i Governi nazionali possano agire sul piano della sensibilizzazione e dell’informazione);
— è fondamentale sviluppare e fornire accesso a prodotti finanziari adatti a soddisfare bisogni “di lungo periodo”: in questo senso, il ruolo del settore finanziario è importante non solo come “distributore” di tali prodotti, ma diventa fondamentale anche in qualità di “informatore” e consulente.