Focus
TRA FAIR VALUE E COSTO STORICO
G. Planting - H. Sapra - H.S. Shin
Carnegie Mellon University
www.cmu.edu
Il lungo dibattito sulla definizione degli standard contabili ha come uno dei punti focali l’alternativa fra la valorizzazione a valore di mercato e quella a costo storico di attivi e passivi.
Particolarmente significativo è l’impatto per le istituzioni finanziarie di un passaggio dalla valorizzazione a costo storico a quella di mercato, proprio a causa di specifiche caratteristiche nelle attività da esse esercitate.
È diffusa e condivisa l’opinione che l’adozione di valorizzazioni di mercato favorisce la trasparenza e la confrontabilità. Tuttavia esistono tre importanti aspetti da considerare
- orizzonte temporale degli asset: maggiore è l’orizzonte temporale, maggiore è l’esposizione alla volatilità articificiale
- illiquidità del mercato degli asset: maggiore è l’illiquidità, maggiore è l’esposizione alla volatilità artificiale
- anzianità contabile dell’asset: maggiore è l’anzianità, maggiore è l’esposizione alla volatilità artificiale.
Essendo i tre elementi sistematicamente presenti nelle attività delle istituzioni finanziarie, esse vedono in un passaggio dal costo storico al valore di mercato un elemento che può aprire la porta a distorsioni contabili gravi legate alla volatilità artificiale.
Tale pericolo non avrebbe solo implicazioni in termini di correttezza contabile, ma potrebbe portare a sviare i processi decisionali di imprese e investitori che notoriamente confidano nell’affidabilità dell’informazione contabile.