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La riforma della Sicurezza Sociale genera esclusione
La Razon
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Secondo l’esperto nessun Paese dell’America Latina dispone di un buon sistema di Sicurezza Sociale anche dopo la privatizzazione dei servizi di sicurezza sociale.
Questa rappresenta una grande bomba ad orologeria; oggi, infatti, molti di coloro che lavorano non contribuisce a nessuno schema pensionistico e tra vent’anni gli stessi si troveranno senza alcuna protezione pensionistica.
Questo fenomeno si presenterà con maggiore intensità nella regione delle Ande dove si rileva un elevato tasso di povertà, i problemi demografici sono più evidenti e dove i governi hanno una scarsa “cultura previdenziale”.
Secondo Ariel Ferrari - rappresentante dei lavoratori dell’Istituto di Previdenza Sociale uruguaiano - il sistema di capitalizzazione individuale non ha portato nessuna soluzione in quanto più della metà dei cittadini dell’America Latina non avrà alcuna pensione.
In Bolivia la situazione non è proprio delle migliori se si considera che l’età di pensionamento e la speranza di vita della popolazione sembrano coincidere rappresentando ciò una forma di tutela per il capitale e non per i lavoratori.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Centro studi per lo sviluppo del lavoro e dell’agricoltura, dopo la riforma del sistema di sicurezza sociale in Bolivia la percentuale di lavoratori autonomi che aveva aderito ad un fondo pensione non ha superato il 4,4%.
Dati alla mano solo il 22% della popolazione dispone di un’assicurazione sociale.
Per ulteriori informazioni si segnala l’articolo “El Seguro Social en Latinoamérica genera exclusión”, edito il 7 settembre 2005 in La Razon