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MARSH PUBBLICA LA 14A EDIZIONE (2023) DEL REPORT SULLA MEDICAL MALPRACTICE IN ITALIA
MARSH Report MedMal: Studio sull’andamento del rischio da Medical Malpractice nella Sanità italiana MEDICAL MALPRACTICE – I principali rischi per le Aziende Sanitarie (“MedMal Report”, XIV EDIZIONE - 2023)
MARSH
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La quattordicesima edizione del Report di Marsh illustra l’andamento del settore della Medical Malpractice in Italia nel 2023, attraverso l’analisi quantitativa e qualitativa delle richieste di risarcimento danni da Responsabilità Civile verso Terzi/RC medica, all’interno di un campione di Aziende sanitarie.
Il Report evidenzia che si sono verificati nell’anno 26.300 sinistri legati alla responsabilità civile sanitaria. Le classi di rischio secondo cui sono classificati i sinistri sono:
- rischi clinici (eventi avversi o presunti tali che si verificano durante il percorso di cura del paziente);
- rischi a carico dei lavoratori;
- rischi strutturali (danni derivanti da elementi strutturali nel luogo di cura);
- danneggiamenti accidentali (danni a oggetti personali, furti, smarrimenti).
La grande maggioranza è rappresentata dai rischi clinici (84,5%), seguiti dai danneggiamenti accidentali (7,1%), dai rischi strutturali (2,8%) e dai rischi dei lavoratori (3,1%).
Nell’analisi di Marsh sono inclusi anche i sinistri senza seguito, in quanto l’individuazione per tipologia e/o per area coinvolta di tali sinistri permette di ottenere informazioni utili sui reparti e/o le specialità mediche (o sulle diverse fasi operative) che sono maggiormente coinvolte in errori medici o presunti tali.
Il tempo medio di definizione dei sinistri senza seguito risulta maggiore del tempo di definizione dei sinistri con seguito, testimoniando così l’enorme impiego di risorse, in termini di ore lavorative, anche per i sinistri che al termine della fase di liquidazione non comportano risarcimenti di danni.
L’incidenza dei sinistri senza seguito è rilevante ed è pari, nel 2023, al 39,4% dei sinistri totali.
Per quanto riguarda i tempi medi di gestione, risulta che il tempo medio di apertura del sinistro è pari a 2,2 anni dal verificarsi del fatto lesivo. Il tempo medio di chiusura dal momento della denuncia è pari a 2,8 anni.
Osservando poi le tipologie di procedimento seguite per gestire i sinistri, emerge che i procedimenti stragiudiziali rappresentano la maggioranza sul totale delle richieste analizzate, con un peso pari al 76,4%, i procedimenti giudiziali (civili più penali) sono complessivamente il 19,4%, mentre il ricorso alla mediazione è aumentato, raggiungendo il 4,2%, rispetto al 2% dell’anno precedente.
Le lesioni personali rappresentano oltre l’82% dei sinistri, seguite dai decessi (17%) e dai danni alle cose (0,2%). Le aree sanitarie maggiormente coinvolte sono l’area chirurgica (47,6% dei sinistri), l’emergenza-urgenza (18,3%), l’area medica (13,5%) e l’area materno-infantile (12%).
Analizzando, infine, le tipologie di danni denunciati risulta che la distribuzione percentuale degli eventi è la seguente: al primo posto c’è l’errore chirurgico, che riguarda il 32% dei sinistri, al secondo l’errore diagnostico (22%) e al terzo quello terapeutico (10%). Seguono, ancorché in misura meno significativa: cadute accidentali (7%); infezioni (6,5%); errori connessi a procedure invasive e assistenziali (4%); errori da parto/cesareo (3%); errori anestesiologici e livello di servizio (2%).