Focus
ASSICURAZIONI DELLA SALUTE, “RICETTA PER LA FELICITA’ ”? EVIDENZE DI UNO STUDIO SULLA REALTA’ EUROPEA
«Can private health insurance improve happiness? Evidence from European countries» Babes-Bolyai University, Faculty of Economics and Business Administration (ROMANIA) FINANCE RESEARCH LETTERS (2023)
Gabriela Mihaela MURESAN , Cristina CIUMAS , Simona Laura DRAGOS, Codruta MARE
ELSEVIER – SCIENCE DIRECT
https://www.sciencedirect.com/
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L’articolo, recentemente pubblicato dall’editore Elsevier, parte dal presupposto che il concetto di “felicità” venga spesso associato alla ricchezza o a un buono stato di salute, ma raramente alla sottoscrizione di polizze malattia. Pertanto, nell’ipotesi che tali coperture possano contribuire al miglioramento della qualità di vita degli individui, lo studio esamina se esse siano anche in grado di aumentare il “grado di felicità” dichiarata dai sottoscrittori. Sul punto, viene sottolineato che la letteratura esistente sul tema evidenzia la presenza di tale nesso positivo sia con riguardo alla realtà statunitense sia nel caso di Taiwan, mentre mancano evidenze, invece, riferite alla realtà europea.
L’analisi campionaria alla base dello studio coinvolge 30 Paesi europei nel periodo 2010-2020 e i risultati evidenziano, in effetti, che la Private Health Insurance (PHI) costituisce una determinante significativa della felicità di un individuo.
Le variabili considerate dall’analisi sono numerose: (I) la felicità (come grado di soddisfazione nei confronti della vita e salute mentale); (II) la densità delle coperture PHI, intesa come rapporto tra premi PHI e popolazione (premio pro-capite); (III) la salute fisica, espressa come Disability Corrected Life Years (DALY, misurata attraverso il rapporto tra gli anni persi a causa di mortalità prematura e gli anni vissuti in stato di disabilità); (IV) gli aspetti economici, considerati relativamente alle differenze di reddito (Coefficiente di Gini); (V) la qualità della vita, in relazione ad aspetti quali ambiente circostante e qualità dell'aria (numero di decessi attribuiti all'inquinamento atmosferico – DAP, Deaths Air Pollution).
Risultati
Dalle evidenze dello studio emerge che i Paesi del Nord Europa sono i più felici e presentano valori elevati di densità PHI. Anche i Paesi europei dell’area occidentale e settentrionale si presentano come più felici, più avanzati e con un mercato dell’assicurazione PHI più performante rispetto all’area orientale e meridionale del Continente. I risultati mostrano, inoltre, che un ulteriore sviluppo del mercato PHI condurrebbe – oltre agli evidenti vantaggi finanziari – anche ad effetti positivi sulla salute mentale, diminuendo lo stress legato alla salute.
Quanto alle altre variabili considerate nel lavoro, gli Autori evidenziano che i fattori economici (reddito/coefficiente di Gini) sono sempre risultati statisticamente significativi, confermando l’importanza della disponibilità economica sul benessere psicologico e sulla salute; bisogna tuttavia tenere presente che gli impatti positivi della PHI sulla salute mentale/peace-of-mind del singolo vengono parzialmente mitigati dal fatto che all’aumentare dell’età aumentano anche i costi da sostenere per la sottoscrizione del contratto. Da ultimo, in relazione alle variabili riguardanti qualità della vita/inquinamento atmosferico, i risultati indicano che gli europei sono più felici nei Paesi caratterizzati da basse emissioni inquinanti.
Conclusioni
E’ evidente il legame positivo tra “felicità” dell’individuo e Private Health Insurance (PHI), come pure l’importanza di migliorare quanto più possibile la propria qualità di vita, investendo in maggior misura sulla salute. Secondo le risultanze del lavoro, la sottoscrizione di una PHI facilita il raggiungimento di uno stato di migliore salute fisica e aumenta il benessere mentale (il che gioca a vantaggio di una maggior reattività alle malattie).
Nell’analisi, tuttavia, gli Autori non hanno incluso variabili più “personali” relative al campione (come, ad esempio, genere, età, stato civile); pertanto, ulteriori ricerche potranno correggere i limiti dell’analisi svolta.