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RAPPORTO 2023 DI ‘WELFARE, ITALIA’ (UNIPOL/AMBROSETTI): INVESTIRE DI PIU’ E MEGLIO CONTRO IL DECLINO DEL PAESE
“Rapporto 2023, Think Tank 'Welfare, Italia' ” (REPORT)
WELFARE ITALIA - Laboratorio per le nuove politiche sociali
https://www.welfare-italia.com
WELFARE ITALIA – Link al REPORT
“Welfare Italia - Laboratorio per le nuove politiche sociali”, iniziativa nata nel 2010 e promossa dal Gruppo Unipol con l’obiettivo di costruire una piattaforma permanente di discussione sui temi del welfare, ha pubblicato il Report annuale 2023, realizzato in collaborazione con The European House - Ambrosetti.
Lo Stato sociale assorbe, in Italia, 623,1 miliardi di euro, pari al 63,2% della spesa pubblica totale. Nel confronto europeo, si conferma lo sbilanciamento della spesa sociale verso la previdenza, che rappresenta il 16,9% del PIL, contro una media della zona euro del 12,8%. Continua anche nel periodo post pandemico, inoltre, l’aumento della spesa sociale in tutte le sue componenti: sanità, assistenza e previdenza.
L’Italia, osserva poi il think tank, con sole 393 mila nascite nel 2022 e un saldo naturale negativo di 320 mila unità, è nel pieno di una crisi demografica.
Emerge, infine, una forte differenza sul piano territoriale con riguardo ai servizi sociali prestati: il Welfare Index elaborato dal Laboratorio evidenzia grandi differenze tra i valori del Nord, del Centro e del Sud e all’interno delle stesse aree geografiche.
In tale contesto, il PNRR potrebbe giocare un ruolo rilevante nel ridurre le disparità regionali, anche se, tra le misure di welfare previste, cinque risultano in ritardo rispetto alle scadenze (in primo luogo, quelle relative agli asili nido e ai servizi per l’infanzia).
Sono quindi quattro, conclude il Report, gli ambiti nei quali è opportuno intervenire: la demografia, la sanità, la previdenza, il lavoro e la formazione.
Tra gli interventi indicati, quello di adeguare le politiche demografiche ai migliori standard europei, l’aumento della spesa sanitaria (affidando alla sanità integrativa e assicurativa un ruolo maggiore), l’aumento degli strumenti e della flessibilità della previdenza integrativa e, infine, il lancio di un piano per lo sviluppo delle competenze e per i centri per l’impiego.