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LA SALUTE DEGLI ITALIANI È A SERIO RISCHIO: PUBBLICATO IL RAPPORTO OSSERVASALUTE 2022 DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA
“Rapporto Osservasalute 2022. - Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane" (REPORT e WEBPAGE DEDICATA) - 2023
OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA SALUTE NELLE REGIONI ITALIANE
https://osservatoriosullasalute.it/
OSSERVATORIO – WEBPAGE dedicata al Report
L’Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, promosso dall’Università Cattolica di Milano, ha recentemente pubblicato l’edizione 2023 (la ventesima della serie) del Rapporto OsservaSalute sullo stato della sanità e della salute in Italia(1).
Secondo il Report, la salute degli italiani è a serio rischio, influenzata da cattivi stili di vita e poca prevenzione, nonché da un invecchiamento demografico che vede l’età media degli italiani superare ormai i 46 anni. Tutto ciò rischia di entrare in rotta di collisione con un sistema sanitario sempre più fragile e sotto-finanziato, specie se lo si confronta con i sistemi degli altri Paesi dell’Unione Europea.
Nel 2022 la spesa sanitaria pubblica si è attestata in Italia a 131 miliardi (6,8% del PIL), la spesa a carico dei cittadini a circa 39 miliardi (2% del PIL). I confronti internazionali evidenziano che, nel 2020, la spesa sanitaria dell’Italia, a parità di potere d’acquisto, si è mantenuta significativamente al di sotto della media UE-27, sia in termini di valore pro capite (2.609 euro, contro 3.269 euro) sia in rapporto al PIL (9,6%, contro 10,9%).
Il peso della pandemia si coglie con l’eccesso di mortalità registrato in Italia nel 2020 rispetto al periodo pre-pandemico (+10,2%), tra i più elevati in Europa, superato solo da Paesi come Spagna e Polonia (rispettivamente +11,0% e +13,2%). La media dei Paesi UE-27 è stata pari a +5,7%. Nel 2021 l’eccesso di mortalità italiano (+3,6%) è sceso sotto la media europea (+7,0%), rimasta elevata a causa dell’impennata nei Paesi dell’Est Europa (tra questi Bulgaria, con +32,3%, e Polonia, con +21,6%).
L’emergenza sanitaria per la gestione della pandemia ha lasciato il segno e si è tradotta, da una parte, in un ritardo e in una conseguente sostanziale riduzione dell’offerta dei programmi di screening organizzati dalle ASL e, dall’altra, in una riduzione di adesione da parte della popolazione, con il risultato che nel 2020 si osserva, ad esempio, il rallentamento del trend in crescita della copertura dello screening mammografico che si andava registrando negli anni precedenti.
Gli italiani sono sempre più in sovrappeso (il 12% della popolazione, quasi 6 milioni di adulti, è obesa e, complessivamente, il 46,2% dei soggetti di età maggiore o uguale a 18 anni è in eccesso ponderale) e poco attivi (più di un terzo delle persone – il 33,7% - ha dichiarato di non praticare sport o attività fisica nel tempo libero).
Gli italiani sembrano anche sempre più depressi: a partire dagli anni 2011-2012, a livello nazionale, il volume dei farmaci antidepressivi ha registrato inizialmente un lieve aumento, pari a +1,8% dal 2013 al 2016, mentre successivamente l’aumento è stato molto più significativo, pari, tra il 2017 e il 2021, a un +10,4%.
Riguardo, infine, ai fattori di rischio ambientali, il Rapporto mette tra l’altro in luce che, nel 2020, sono stati trovati pesticidi nel 55,1% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali (nel 2018 la percentuale era del 77,3% e nel 2017 del 72,4%).
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(1) Per l’edizione precedente, si veda: “Presentata l’edizione 2021 del Rapporto Osservasalute dell’Università Cattolica”, in Panorama Assicurativo n. 226, agosto 2022 (Sezione “NEWS”).
https://www.panoramassicurativo.ania.it/newsletter/83123/articolo/83478