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“LA VELOCITÀ UCCIDE”: EVIDENZE EMPIRICHE DALLE STRADE AMERICANE
Relationship of traffic fatality rates to maximum state speed limits (April 2016)
Charles M. FARMER
INSURANCE INSTITUTE FOR HIGHWAY SAFETY
http://www.iihs.org/
IIHS PRESS RELEASE: Speed limit increases cause 33,000 deaths in 20 years
La velocità massima consentita sulle strade statunitensi è materia regolata dai singoli Stati. Su 41 Stati inclusi nell’indagine qui presentata, condotta da IIHS (Insurance Institute for Highway Safety), 36 hanno innalzato i limiti di velocità nel periodo 1993-2013.
Le analisi condotte sui dati riferiti al ventennio considerato dimostrano chiaramente che la mortalità stradale aumenta del 4,3% per ogni innalzamento di 5 miglia (8 km) della velocità massima. Più in particolare, l’incremento è dell’8% su autostrade e strade interstatali, mentre è del 4% sulle altre tipologie di strade.
Pertanto, per il periodo osservato, i dati evidenziano che l’incremento dei limiti di velocità si è tradotto in 33.000 morti in più.
Gli autori dello studio sostengono che l'aumento della rischiosità stradale connessa a più alti limiti di velocità ha un effetto talmente ampio da assorbire gli effetti benefici di altre strategie di sicurezza del traffico poste in essere.
Le Autorità dei singoli Stati dovrebbero tenere conto di questo trade-off quando si rende necessario prendere decisioni in tema di limiti di velocità.
Lo studio è stato realizzato utilizzando un modello di regressione matematica, basato sulla distribuzione di Poisson.
Il modello considera la mortalità stradale quale funzione di svariati elementi, come il tasso di disoccupazione, la quota di giovani (entro i 25 anni) sul totale dei conducenti, il consumo pro-capite di alcol e la velocità massima consentita per le varie tipologie di strade.
Con particolare riferimento alle diverse tipologie di strade sono state poi condotte analisi specifiche, distinguendo fra autostrade, strade interstatali e altre reti viarie.