Focus
IL CASO AIG: OPERATIVITÀ, CRISI, SALVATAGGIO
William K. Sjostrom Jr.
Social Science Research Network
www.ssrn.com
Il 28 febbraio 2008 AIG, la maggiore compagnia di assicurazione statunitense, annunciava per l’esercizio 2007 utili pari a 6,20 miliardi di dollari, equivalenti a 2,39 dollari per azione. Quel giorno, il relativo titolo azionario chiudeva in Borsa a 50,15 dollari.
Meno di sette mesi dopo, AIG si trovava sull’orlo della bancarotta e doveva essere urgentemente salvata dal Governo statunitense tramite un’iniezione di fondi pari a 85 miliardi di dollari. L’aiuto pubblico, da allora, è lievitato sino a raggiungere la somma di 182,5 miliardi di dollari; il titolo AIG era recentemente negoziato a meno di un dollaro per azione.
L’autore cerca di spiegare come la compagnia, con oltre 1.000 miliardi di dollari di investimenti e 95,8 miliardi di capitale, sia potuta andare in crisi e rapidamente crollare.
Illustra i dettagli del piano di salvataggio predisposto dal Governo, spiega le ragioni per cui è stato adottato e ne discute la necessità.
Infine, descrive il gap regolamentare che ha provocato la crisi di AIG e offre alcuni spunti per avviare un piano di riforma - con particolare riguardo ai credit default swaps (CDS), strumenti finanziari derivati che hanno svolto un ruolo centrale nel caso AIG.
In proposito, tuttavia, l’autore sottolinea l’opportunità che le relative misure regolamentari siano sufficientemente flessibili, in modo da adattarsi all’evolvere dei mercati senza soffocare i processi di innovazione finanziaria.