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Ottobre 2004 - N°13

Focus - UE - Statistiche - Normativa - News

Statistiche

🇪🇺 Sicurezza Sociale

LA SITUAZIONE SOCIALE NELL’UNIONE EUROPEA

Commissione Europea



I nuovi Stati membri si adatteranno al Modello Sociale Europeo e, tenuto conto del loro potenziale di persone e dell’alto livello generale d’istruzione, sono ben posizionati per diventare a lungo termine i principali motori della crescita economica e del progresso sociale europeo.
Ecco una delle grandi conclusioni del quinto rapporto annuale sulla situazione sociale in Europa, pubblicata lo scorso primo ottobre, che si estende per la prima volta ai 25 Stati membri dell’Unione Europea allargata.

Tale rapporto sulla situazione sociale in Europa è un documento di riferimento fondamentale per la politica sociale, che combina descrizioni statistiche dei problemi sociali con dati di indagini su atteggiamenti e percezioni della popolazione.

Il rapporto evidenzia che i 25 Stati membri, pur presentando differenze, hanno in comune dei valori e delle preoccupazioni sociali fondamentali ed incontrano gli stessi problemi per quanto riguarda l’invecchiamento demografico, la diminuzione della popolazione attiva e la necessità di riformare i regimi pensionistici e i sistemi sanitari.

Si sottolinea come l’adesione dei nuovi 10 Stati membri dello scorso maggio 2004 non modificherà nel futuro il processo d’invecchiamento dell’Unione. Infatti, benché la loro popolazione sia più giovane di quella dell’UE-15, questi nuovi Stati membri hanno anche registrato deboli tassi di fecondità nel corso degli ultimi dieci anni e i loro modelli demografici convergono verso quelli dell’UE-15.

Dall’allargamento, i tenori di vita nell’UE sono scesi. Una persona su tre nell’UE-25 guadagna meno del 75% del reddito medio pro capite e due terzi di queste persone vive nei nuovi Stati membri e rappresenta circa il 95% della loro popolazione. Tuttavia, il livello relativo di povertà è moderato se comparato al dato dell'UE-15. Inoltre, esiste un buon grado di coesione sociale nazionale nella maggior parte dei nuovi Stati membri e molti tra loro hanno realizzato dei regimi di protezione sociale ben sviluppati.

Diversi dei nuovi Stati membri hanno intrapreso riforme coraggiose dei sistemi pensionistici e sanitari in mezzo a turbolenze economiche e politiche che dimostrano un’attitudine ad avviare riforme difficili. Ciò ha permesso loro di convergere verso gli obiettivi fissati a Lisbona. Infatti, ancora prima dell’adesione, questi Paesi si allineavano ai nuovi processi d’inclusione sociale e di riforma delle pensioni e il rapporto dimostra che sono pronti a svolgere interamente il ruolo allo stesso tempo di beneficiari e di attori dello sviluppo del Modello Sociale Europeo.

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