Panorama Assicurativo Ania

🇩🇪 Previdenza, Riforma

È NECESSARIA UNA RIFORMA DELLE PENSIONI IN GERMANIA? FORSE SI, A CAUSA DELL’INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO

“Is a Pension Reform Needed in Germany?” CESifo Forum 23 (2), 58-62 (March 2022)

Martin WERDING


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Un recente approfondimento sullo stato del sistema previdenziale in Germania sottolinea,  in apertura, che l’ultima tornata di riforme pensionistiche di considerevole portata risale al periodo compreso tra il 2001 e il 2007. 

Nel recente passato, le Autorità tedesche hanno cercato di predisporre una nuova riforma, senza tuttavia raggiungere il necessario consenso sulle misure da adottare; l’attuale Governo sembra, per il momento, aver accantonato il progetto.

Il documento in esame passa a illustrare, nell’ambito del corrente quadro economico, sociale e politico, le problematiche che rendono necessario un ripensamento del sistema pensionistico tedesco; un processo di riforma  che riguardi, ad esempio, aspetti quali l’età di pensionamento, il livello delle aliquote di contribuzione e il contrasto alla crescita del tasso di dipendenza (che è previsto raddoppiare nel periodo tra il 2000 e il 2035, senza possibilità di diminuzione neanche dopo tale data, a causa della persistente scarsa fertilità).

Tenuto conto del fatto che i tempi necessari a manovre correttive si stanno rapidamente riducendo,  è necessario avviare un confronto in merito (I) a quali siano le opzioni per ridurre la crescita della spesa pensionistica del sistema a ripartizione (pay-as-you-go) in modo accettabile, al fine di evitare un continuo aumento delle aliquote contributive; (II) alle opzioni praticabili atte a limitare la riduzione del reddito pensionistico, da realizzarsi attraverso componenti prefinanziate. In sostanza – sottolinea l’Autore del lavoro – ciò corrisponde a una “strategia aggiornata” del percorso di riforma  già avviato nel periodo 2001-2007.

Con particolare riferimento al punto (I), sono concepibili diversi approcci.

Nel contesto del processo di invecchiamento in corso, un approccio “naturale” consiste nell’aumentare ulteriormente l'età pensionabile (oltre i 67 anni) dopo il 2031. L’Autore evidenzia tuttavia che, in Germania, i mutamenti nell'aspettativa di vita rappresentano solo una parte minore del processo di invecchiamento rispetto, invece, agli effetti del forte calo dei tassi di fertilità; pertanto, si rendono necessarie ulteriori misure per contenere/ridurre il trend al rialzo della spesa pensionistica.

Ad esempio, si potrebbe rafforzare il legame (inverso) esistente tra l’aumento delle prestazioni e il dependency ratio del sistema, con un impatto proporzionale sul livello dei benefici per tutti i pensionati. In alternativa, si potrebbe rendere il regime pensionistico pubblico più redistributivo, ad esempio riducendo il livello delle prestazioni per le pensioni derivanti da redditi elevati; oppure, si potrebbe far dipendere i livelli delle prestazioni individuali dalla durata del periodo di pensionamento.

Per quanto riguarda invece il punto (II),  la Svezia fornisce – secondo l’Autore  –  un esempio interessante di come il prefinanziamento parziale (partial prefunding) possa costituire uno strumento di successo nell’ambito di un sistema previdenziale differenziato. 

In ogni caso, qualsiasi nuova soluzione dovrebbe risultare vincolante e trasparente e dovrebbe offrire rendimenti più elevati (al netto dei costi di transazione) rispetto agli strumenti esistenti.