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🇮🇹 Danno patrimoniale

IL CALCOLO DEL DANNO PATRIMONIALE DA PERDITA DI CAPACITA’ LAVORATIVA: ASPETTI ATTUARIALI E APPLICATIVI IN UN QUADERNO IVASS

“Sul calcolo del danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa: aspetti attuariali e applicativi” (Quaderno n.25, novembre 2022)

Riccardo CESARI


IVASS – ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI
https://www.ivass.it/homepage/index.html


IVASS – Link al QUADERNO


IVASS ha recentemente pubblicato il Quaderno n. 25, dedicato agli aspetti attuariali e applicativi della valutazione del danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa.

Sia l’Amministrazione giudiziaria sia la conciliazione extra-giudiziale – si legge nel Summary - sono spesso chiamate a valutare l’equo risarcimento per il danno patrimoniale derivante dalla perdita totale o parziale della capacità lavorativa e, in generale, della capacità di guadagno di una persona a seguito di un evento avverso determinato da un soggetto terzo.

Finora i due punti di riferimento disponibili per la determinazione dei risarcimenti sono stati la tabella di cui al R.D. 9 ottobre 1922 n. 1403 (“Tabella del 1922”), contenente il valore di una rendita unitaria immediata vitalizia mensile anticipata, e la più recente tabella di cui al Quaderno n. 41/1990 del Consiglio Superiore della Magistratura (“Tabella del CSM” o “Tabella di Genova”).

La Tabella del 1922, alla luce anche dell’intero secolo trascorso dalla sua pubblicazione, presenta diversi problemi: copre le età 12-80 anni, utilizza le tavole di sopravvivenza e mortalità del 1901-1912, adotta un tasso tecnico del 4.5%, non distingue tra maschi e femmine.
La Tabella del CSM, d’altra parte, pur distinguendo tra maschi e femmine e includendo una rivalutazione (inflazione) al 3% annuo della rendita vitalizia, si riferisce alle tavole di mortalità ISTAT del 1981, include un tasso d’interesse legale del 5% e un tasso tecnico del 2%.

Entrambe le tavole sono dunque soggette all’obsolescenza indotta sia dalla veloce dinamica delle condizioni di mercato (tassi d’interesse, tassi d’inflazione) sia dalla più lenta, ma inesorabile, evoluzione della mortalità.

Nel lavoro pubblicato, di natura sia metodologica che applicativa, si intende fornire una impostazione semplice e sufficientemente rigorosa per la definizione di una tabella di riferimento per la determinazione del risarcimento del danno da perdita di capacità lavorativa, indicando anche le variabili e le relative fonti informative necessarie per il suo aggiornamento “in tempo reale”.

Le indicazioni fornite – sottolinea l’Autore - potranno essere utilizzate per la costruzione pratica di una tabella che possa, ad un tempo, essere di riferimento comune per tutta la giurisprudenza nazionale e costituire una soluzione praticabile per la determinazione di un risarcimento tanto equo quanto prevedibile, a beneficio di tutto il sistema previdenziale-assicurativo: imprese, danneggiati, operatori di giustizia.