FINANZA SOSTENIBILE: LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA DUE REPORT SU USO DELLA TASSONOMIA E REQUISITI MINIMI
“Platform recommendations on Data and Usability as part of Taxonomy reporting” - REPORT (ottobre 2022) “Final Report on Minimum Safeguards” - REPORT (ottobre 2022)
EUROPEAN COMMISSION
https://ec.europa.eu/
EUROPEAN COMMISSION – “EU Taxonomy usability”, REPORT (ottobre 2022)
EUROPEAN COMMISSION – “Minimum Safeguards”, REPORT (ottobre 2022)
Lo scorso 11 ottobre, la Commissione europea (Platform on Sustainable Finance - PSF) ha pubblicato due Report in materia di finanza sostenibile. Il primo riguarda dati e utilizzo della Tassonomia UE, mentre il secondo è relativo ai requisiti minimi da rispettare per la sostenibilità degli investimenti.
"Data and Usability of the EU Taxonomy”:
Il primo Report contiene raccomandazioni - alle quali è stata assegnata una priorità (alta, media e bassa) sulla base della loro urgenza - a sostegno degli obblighi di reporting nell’ambito della finanza sostenibile.
Le raccomandazioni non riguardano il tema dell’applicazione della Tassonomia UE alle piccole/medie imprese (PMI) oppure il trattamento delle PMI nell'ambito degli obblighi di reporting degli istituti finanziari (a livello di impresa o di prodotto finanziario), in quanto la Platform sta preparando un Report specifico sulle piccole/medie imprese.
Invece, le Raccomandazioni del Report fanno riferimento a quanto segue:
- modifiche proposte alle Legal Guidelines di livello 1 o 2 sul reporting relativo alla Tassonomia, ai fini di fornire un supporto per la revisione prevista nel 2024 (secondo l'articolo 8 dell'Atto Delegato);
- considerazioni in merito a una guidance supplementare della Commissione europea con riguardo ai gruppi di utenti/users, come pure raccomandazioni in materia di supervisory guidance da parte delle Autorità di vigilanza nazionali nei confronti dei gruppi di utenti;
- proposte di raccomandazioni in materia di coerenza delle politiche nel quadro della finanza sostenibile, come pure sull’utilizzo (usability) della tassonomia.
Nel documento, in particolare, vengono delineate le seguenti “usability issues”:
- disallineamento tra i requisiti di Sustainable Finance Reporting (comprese le diverse definizioni di "investimento sostenibile", "non arrecare danno significativo /DNSH, "good governance") e approcci al rischio;
- avere cura che i dati siano accessibili per le istituzioni finanziarie, affinché possano adempiere ai propri obblighi di reporting;
- “sovraccarico normativo”: garantire che i requisiti di reporting siano distribuiti uniformemente e proporzionalmente tra imprese finanziarie, società non-finanziarie, attori del settore pubblico e PMI;
- “questioni interpretative”: è necessario avere cura che i requisiti di reporting siano chiaramente compresi da tutti i gruppi di utenti (cosa deve essere segnalato, come e quando);
- “lacune normative e di dati”: colmare eventuali gap normativi e/o affrontare, sul piano regolamentare, qualsiasi ostacolo in grado di rendere più difficile l'utilizzo della Tassonomia; favorire la disponibilità e l'accessibilità dei dati.
“Minimum Safeguards”:
Tra i principali contenuti del secondo Report, si segnala quanto segue: (I) indicazioni in merito all'applicazione dei requisiti minimi per la sostenibilità degli investimenti (in relazione agli artt. 3 e 18 del Regolamento sulla Tassonomia); (II) analisi dei collegamenti tra requisiti minimi e regolamentazione UE - focus sulla normativa in essere: Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e l’imminente Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD); (III) quattro temi centrali, in riferimento i quali va considerato il rispetto dei requisiti minimi:
- diritti umani, compresi i diritti dei lavoratori;
- corruzione;
- tassazione;
- fair competition.