Panorama Assicurativo Ania

Rischi agricoli, Calamità naturali

COSTRUIRE LA RESILIENZA ALLE CALAMITA’ NATURALI IN AGRICOLTURA. UN’ANALISI OCSE/FAO SU SETTE PAESI (TRA CUI L’ITALIA)

“Building Agricultural Resilience to Natural Hazard-induced Disasters : Insights from Country Case Studies” (REPORT, 2022)


OECD – ORGANISATION FOR ECONOMIC CO-OPERATION AND DEVELOPMENT
https://www.oecd.org/


OECD - Link alla WEBPAGE DI PRESENTAZIONE e al REPORT


L’OCSE ha recentemente pubblicato – in collaborazione con FAO – un volume dedicato all’analisi degli impatti che le calamità naturali (Natural Hazards Induced Disasters, NHID) – inondazioni, siccità, tempeste, invasioni di parassiti, malattie diffuse tra gli animali – possono avere sui settori agricoli di tutto il mondo: si tratta di impatti significativi, diffusi, duraturi, che vengono amplificati dagli effetti del mutamento climatico.  

Secondo il Report, un approccio "business as usual" alla gestione del rischio calamità in agricoltura non può essere portato avanti indefinitamente, pena l’impossibilità di affrontare le sfide della produttività agricola, della crescita e dello sviluppo sostenibile. 

Sulla base delle evidenze provenienti  da sette “casi di studio” – Cile, Italia, Giappone, Namibia, Nuova Zelanda, Turchia e Stati Uniti – il Report incoraggia la realizzazione di nuovi approcci per affrontare il problema e costruire un’adeguata resilienza ai rischi NHID in agricoltura. Sono esplorate le misure di policy, gli accordi di governance, le strategie aziendali e le iniziative che i Paesi stanno utilizzando per aumentare la resilienza del settore agricolo, evidenziando - in particolare - le “buone pratiche” poste in atto. Parimenti, il documento formula raccomandazioni in merito a ciò che è ancora necessario fare per passare dalla gestione delle conseguenze delle catastrofi a un approccio ex-ante, incentrato sulla prevenzione e sulla mitigazione degli impatti. Il settore agricolo si troverà così a essere più preparato a reagire agli eventi calamitosi, adattandosi e trasformandosi per meglio affrontare il futuro.

Con specifico riferimento alla realtà italiana, il Report indica che:

  • la siccità è diventata un fenomeno preoccupante nel corso dell’ultimo decennio e – per il futuro – continuerà a rappresentare una minaccia per il settore agricolo, aggravata dagli effetti del mutamento climatico.
    Per far fronte a ondate siccitose  più frequenti e più gravi, saranno necessarie una migliore gestione delle risorse idriche e una maggiore resilienza del settore agricolo. In tal senso, l’Italia si sta ponendo in una migliore posizione, grazie a una più diffusa consapevolezza del rischio e a una più attenta raccolta di dati sulle risorse idriche e sui danni che il settore agricolo subisce a causa delle calamità naturali.  I decisori politici, inoltre, stanno riconoscendo i vantaggi di sostituire gli approcci ex-post con una maggiore prevenzione e approcci ex-ante  (che favoriscono, tra l’altro, la continuità produttiva);
     
  • i progressi in atto potrebbero essere ulteriormente rafforzati sviluppando una strategia di gestione del rischio settoriale di tipo olistico e a lungo termine, garantendo l'efficacia delle riforme adottate, rivalutando il trade-off tra la spesa per gli strumenti di gestione del rischio e l'aumento degli investimenti nella prevenzione e – infine  –  tenendo conto dei dati relativi al ruolo degli agricoltori nella progettazione delle politiche future.