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🇮🇹 Mortalità

ISTAT: IMPATTO DEL COVID-19 SULLA MORTALITÀ TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE. ANNI 2020-2021

“Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente. Anni 2020-2021 e Gennaio 2022” (COMUNICATO STAMPA, 2 marzo 2022)


ISTAT – ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
https://www.istat.it/it/

ISS - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
https://www.iss.it/


ISTAT – Link al COMUNICATO STAMPA

ISTAT – Link al REPORT

ISTAT - Link alla SINTESI del Report


Il settimo Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) presenta una sintesi delle principali caratteristiche di diffusione dell’epidemia di Covid-19 e del suo impatto sulla mortalità totale nel biennio 2020-2021 e un’analisi dettagliata della più recente fase epidemica estesa fino al mese di gennaio 2022.

Da inizio pandemia (marzo 2020) alla fine di gennaio 2022 l’eccesso di mortalità totale, rispetto alla media 2015-2019, è stato di 178.000 decessi. Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). Nel 2021 il totale dei decessi per il complesso delle cause è risultato in calo rispetto all’anno precedente, anche se è rimasto su livelli molto alti: 709.035 decessi, 37.000 in meno rispetto al 2020 (-5,0%), ma 63.000 in più rispetto alla media 2015-2019 (+9,8%). Gran parte dell’eccesso del 2021 è stato osservato nel primo quadrimestre, quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa.

Rispetto al 2020, nel 2021 si registra un incremento dell’eccesso di mortalità nelle regioni del Centro (+1,0%) e del Mezzogiorno (+4,8%). Il calo del numero complessivo di decessi del 2021 rispetto al 2020 è dovuto soprattutto alla diminuzione riscontrata al Nord (-13,2%), che è stata l’area più colpita nella prima ondata della pandemia nel 2020. 

Considerando le classi di età, il contributo più rilevante all’eccesso di mortalità del 2021, rispetto alla media degli anni 2015-2019, è dovuto all’incremento delle morti della popolazione con 80 anni e più, che spiega il 72% dell’eccesso di mortalità complessivo; in totale sono decedute 455.170 persone di 80 anni e oltre (circa 46.000 in più rispetto alla media del quinquennio 2015-2019). L’incremento della mortalità nella classe di età 65-79 anni spiega un ulteriore 21% dell’eccesso di decessi; in termini assoluti, l’incremento per questa classe di età, rispetto alla media degli anni 2015-2019, è di oltre 13.000 decessi (per un totale di 177.937 morti nel 2021).

Analizzando il contesto europeo, nel 2021 l’andamento dell'eccesso di mortalità nell'UE ha raggiunto un picco ad aprile (21,0%), quindi è sceso al 10,6% a maggio e ha raggiunto il minimo del 5,6% a luglio. In autunno si è osservato un nuovo rialzo e l’eccesso di mortalità ha raggiunto il 17,7% a ottobre e il 26,5% a novembre 2021 (dati Eurostat). Rispetto alla media europea, l’Italia ha registrato un eccesso di mortalità più elevato nel mese di novembre 2020 e marzo 2021. A partire da luglio 2021, l’eccesso di mortalità nel Paese è sceso ben al di sotto della media UE.