ESPOSIZIONE DEL SETTORE FINANZIARIO AL RISCHIO CLIMATICO: LE RISPOSTE REGOLAMENTARI IN UNA BRIEF DEL FSI
“The regulatory response to climate risks: some challenges” BIS/ FINANCIAL STABILITY INSTITUTE - (febbraio 2022)
Rodrigo COELHO, Fernando RESTOY
BIS - BANK FOR INTERNATIONAL SETTLEMENTS
https://www.bis.org/
Un recente documento del Financial Stability Institute (FSI) esamina, da un punto di vista tecnico, le sfide che le Autorità di vigilanza devono affrontare cercando di adeguare il quadro prudenziale a fronte dei rischi finanziari legati al clima e discute diverse opzioni di policy.
Il documento è organizzato come segue. La sezione 2 descrive i principali rischi finanziari legati al clima e come essi possono influire sulle istituzioni finanziarie (ed essere influenzati dalle stesse). Le sezioni 3 e 4 discutono, rispettivamente, dei trade-off associati con l'uso di diversi strumenti e di politiche micro e macroprudenziali per affrontare i rischi finanziari legati al clima, alla luce delle sfide specifiche poste da tali rischi. La sezione 5 contiene le conclusioni.
Le principali indicazioni che emergono sono le seguenti:
- è necessario che le Autorità riesaminino i loro quadri prudenzial,i al fine di tenere pienamente conto delle implicazioni per la stabilità finanziaria dei rischi finanziari legati al clima;
- dati gli orizzonti temporali più lunghi e il maggiore grado di incertezza associato alla materializzazione dei rischi finanziari di origine climatica, gli strumenti standard di primo pilastro potrebbero non essere ottimali nell'affrontare tali rischi;
- al contrario, la flessibilità intrinseca del quadro di secondo pilastro lo rende il candidato naturale per garantire che le istituzioni finanziarie gestiscano efficacemente tali rischi e dispongano di una sufficiente capacità di assorbimento delle relative perdite;
- è probabile che l'applicazione dell'attuale quadro macroprudenziale per contenere i rischi finanziari sistemici legati al clima sia inefficace e potenzialmente controproducente per la stabilità finanziaria. Lo stesso si potrebbe dire dell'introduzione di un “green supporting factor”.