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🇮🇹 Finanza sostenibile, Fondi comuni di investimento

INVESTITORI ISTITUZIONALI E FONDI COMUNI ESG: UN’ANALISI RISCHIO-RENDIMENTO (PROMETEIA)

“I fondi comuni “dark green” nei portafogli istituzionali offrono una migliore performance e investono in società più sostenibili” (ARTICOLO, 19 ottobre 2021)

V. Di Lorenzo, A. Iacopino, A. Molino, L. Prosperi


PROMETEIA
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PROMETEIA – Link al DOCUMENTO



Un articolo pubblicato nella newsletter Trending Topics di Prometeia affronta il tema degli investimenti in fondi comuni ESG da parte degli investitori istituzionali.

Negli ultimi anni – si legge nella newsletter - l’interesse degli investitori istituzionali nei confronti dei fondi comuni d’investimento ESG è cresciuto, sostenuto dalle iniziative normative a livello UE e dalla volontà di investire in prodotti finanziari sostenibili. La pandemia di Covid-19 ha contribuito poi ad accelerare la tendenza, mettendo in luce l’importanza delle buone pratiche ESG per affrontare le sfide future.

Il Regolamento sull’informativa di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) rappresenta, per investitori e asset manager, un’opportunità per dimostrare la loro attenzione a questi temi. A partire dall’entrata in vigore della SFDR, infatti, i fondi comuni devono essere classificati dagli asset manager in tre categorie in base al livello di sostenibilità: prodotti che hanno obiettivi di investimento sostenibili (art. 9 o “dark green”), prodotti che promuovono caratteristiche sostenibili (art. 8 o “light green”) oppure “altri prodotti” (art. 6). La disclosure a livello di prodotto prevede obblighi diversi in base alla categoria in cui il soggetto deciderà di classificare il prodotto finanziario, più stringenti per i fondi green.

Ma cosa comporta per un investitore optare per un fondo comune dark o light green in termini di rischio-rendimento? I fondi dark o light green mostrano davvero una maggiore esposizione alle società con migliori performance ESG e più trasparenti in materia di sostenibilità? 

L’analisi di Prometeia è stata svolta su un campione di classi di fondi comuni riservate agli investitori istituzionali su un orizzonte di medio periodo e comprende anche il primo semestre 2021 per un focus sui risultati ottenuti dopo il 10 marzo, data di entrata in vigore della SFDR.

I risultati dell’analisi suggeriscono che nel triennio 2019-21 i fondi dark green hanno offerto migliori performance. Inoltre, hanno investito in società più virtuose e più trasparenti in tema di sostenibilità e che sono presumibilmente oggetto di una selezione più accurata. Sono meno evidenti invece le differenze tra fondi art. 8 e fondi art. 6, indicando che al momento i prodotti light green si differenziano meno, sotto i profili qui esaminati, dall’offerta tradizionale. I fondi comuni sostenibili, in particolare i dark green, seppure ancora poco diffusi, possono dunque rappresentare per gli investitori istituzionali un’opportunità di generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, senza dover sacrificare l’aspetto finanziario.