L’ITALIA TRA I PAESI MENO RESILIENTI RISPETTO AI RISCHI DI CALAMITÀ NATURALI: NOTA DI SWISS RE
“Natural catastrophe resilience: three quarters of global exposures unprotected”
Lucia BEVERE, Daniel STAIB
SWISS RE
https://www.swissre.com/institute/
SWIS RE – Link alla WEBPAGE DI PRESENTAZIONE
L’indice mondiale di resilienza relativa alle calamità naturali rimane, anche nel 2020, a livelli modesti e pari al 24%: questo è quanto si evince da un Economic Insights di Swiss Re dedicato al livello di copertura assicurativa rispetto ai danni provocati da eventi naturali.
Il protection gap a livello globale è stimato nel 2020 pari a 231 miliardi di dollari e ha raggiunto nuovi massimi nella serie storica delle rilevazioni.
I miglioramenti nella copertura del gap sono stati sostanzialmente guidati dai mercati avanzati, mentre le economie emergenti hanno diminuito la propria resilienza nella misura in cui la crescita economica è stata molto più vivace dell’espansione delle garanzie assicurative.
A livello mondiale, all’inizio del nuovo secolo il tasso di miglioramento dell’indice di resilienza è andato via via riducendosi. Inoltre, i miglioramenti non sono avvenuti in maniera uniforme.
In alcuni Paesi avanzati dell’area EMEA (Danimarca, Francia, Regno Unito, Svizzera e Belgio, ad esempio), l’esistenza di un settore assicurativo privato consolidato e di schemi di protezione assicurativa rispetto alle calamità naturali hanno permesso il progressivo miglioramento dell’indice di resilienza, che è oggi mediamente superiore al 60%.
Tuttavia, altri Paesi della regione EMEA risultano tra i meno resilienti (l’indice per l’Italia, ad esempio, è pari al 12%), a causa certamente dell’elevata esposizione al rischio sismico, ma anche della modesta diffusione dello strumento assicurativo.