Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Pandemia, Assicurazione

PANDEMIA, ASSICURAZIONE E RESILIENZA. PAPER DEGLI ATTUARI EUROPEI

“Insurability and pandemic (or more generally, shared resilience) risk” (AAE POSITION PAPER) “AAE publishes position paper “Insurability and pandemic (or more generally, shared resilience) risk” (WEBPAGE DI PRESENTAZIONE E PRESS RELEASE, 29. Jun. 2021)

Contributors: Malcolm Kemp, Esko Kivisaari, Jan Martinek, Tony O’Riordan, Matthias Pillaudin, Lauri Saraste, Lutz Wilhelmy


AAE – ACTUARIAL ASSOCIATION OF EUROPE
https://actuary.eu/


AAE - WEBPAGE DI PRESENTAZIONE del Paper

AAE - Link al POSITION PAPER (June 2021)

AAE - Link alla PRESS RELEASE (29. June 2021)


 

L’Associazione degli attuari europei (Actuarial Association of Europe  - AAE) ha  recentemente pubblicato un “Position Paper” che evidenzia il rilevante ruolo di sostegno svolto dalle assicurazioni durante la pandemia di Covid-19. Durante la crisi sanitaria l’industria assicurativa ha gestito con continuità le coperture vita/sanitarie in essere, cercando di appianare il delicato “nodo” delle polizze contro il rischio di business interruption (per molte delle quali lo stato di lockdown non rappresenta un fattore che possa avviare una procedura di risarcimento).

Gli Autori sottolineano che è fondamentale prepararsi all’eventuale ripetersi, in futuro, di simili eventi. Un’importante “lesson learned” dall’esperienza del Covid-19, ad esempio, è che la crisi si è evoluta in un modo imprevisto; è necessario, quindi, cercare di capire in anticipo quali tipi di crisi potrebbero manifestarsi nelle società moderne, altamente interconnesse. 

Nel Paper viene rimarcato che le conseguenze di una pandemia sono impossibili da finanziare ex-ante. 

Una possibilità (solo teorica) potrebbe essere quella di realizzare un piano (ossia qualche forma di pool assicurativo, finanziato da un fondo) per fronteggiare crisi future, impegnando il settore privato. Gli Autori stimano, tuttavia, che il costo per mantenere tale fondo potrebbe equivalere ad almeno 0,5 punti percentuali del PIL mondiale; inoltre, in caso di attivazione delle procedure di ​​risarcimento, la liquidazione di tale fondo potrebbe creare problemi ai mercati dei capitali.

Viene sottolineato che soluzioni ex-ante, con interventi su larga scala da parte del settore privato, sarebbero troppo costose e potrebbero anche trasformare una crisi assicurativa in una crisi del sistema finanziario. Meglio optare, secondo gli Autori, per soluzioni più economiche di tipo ex-post, approfittando del fatto che i Governi delle economie avanzate possono, in genere, ottenere prestiti con rischi contenuti.  Indicano anche, a fronte dell’analisi, che non esiste una vera possibilità di realizzare interventi totalmente a carico del settore privato (dimensioni troppo grandi del problema ed eccessiva correlazione/interconnessione ne sono le cause).

Si tratta, invece, di gestire il problema secondo lo stesso schema utilizzato per la copertura del rischio terrorismo o di catastrofe naturale. Ciò significa, ad esempio, migliori misure di prevenzione, progressi/migliorie nella definizione dei trigger per il risarcimento e soluzioni basate sul partenariato pubblico-privato, al fine di limitare l'accumulo eccessivo di rischi per le imprese assicuratrici.