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Resilienza, Sanità

RAFFORZARE LA RESILIENZA ECONOMICA IN UN MONDO POST PANDEMICO: OCSE RACCOMANDA PIU’ COORDINAMENTO SU SALUTE E AMBIENTE

“Fostering Economic Resilience in a World of Open and Integrated Markets. Risks, Vulnerabilities and Areas for Policy Action”


OECD – ORGANISATION FOR ECONOMIC CO-OPERATION AND DEVELOPMENT
http://www.oecd.org/


OECD – Link al REPORT


Più collaborazione internazionale, far risalire la fiducia nei Governi, avere ben presente che nessun Paese o regione può fare fronte alle necessità di prodotti medici da solo e indirizzare gli aiuti di Stato alle aziende che possono farcela. 

Dopo le prime raccomandazioni fornite dal Rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (a cura di Mario Monti), è ora l’OCSE a proporre più coordinamento globale su salute e rischi ambientali. Lo fa con lo studio sulla “Resilienza Economica” appena realizzato per conto della Presidenza britannica del G7. 

La pandemia ha messo a nudo le debolezze dei sistemi sanitari pubblici, le enormi disparità sociali così come i punti di tensione nelle catene di produzione globali e nei sistemi di distribuzione. Servono, pertanto, economie e società resilienti, non solo settori finanziari resilienti, e questo richiede un approccio sistemico e linee guida comuni nei confronti di rischi noti o sconosciuti, che vanno dalle pandemie, al cambiamento climatico, agli sviluppi della globalizzazione, fino a quelli derivanti dalle tecnologie più avanzate.

I Governi dovrebbero lavorare per identificare indicatori di vulnerabilità, riguardanti ad esempio accesso e utilizzo del credito, concentrazione di mercato, facilità di “fare impresa”, costo della vita, pressioni sui prezzi, forme di disuguaglianza ed esclusione. I Governi - suggerisce lo studio - potrebbero creare un “Rapid Response Forum”, in modo da facilitare un veloce coordinamento politico. 

L'OCSE è poi critica sulle restrizioni all'export che colpiscono i Paesi più poveri e causano un aumento dei prezzi di produzione, oltre al rischio che si possano ritorcere contro il Paese che le ha imposte. Come prevede l'accordo del G20 del marzo 2020, rileva l'OCSE, le misure commerciali di emergenza anti-Covid devono essere “mirate, proporzionate, trasparenti e temporanee”. Un'azione internazionale è poi necessaria per contrastare gli aiuti che causano distorsioni del mercato, facendo distinzione tra supporto strutturale e sostegno di emergenza.