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🇬🇧 Pandemia, Servizi finanziari

«FINANCIAL LIVES SURVEY 2020» (FCA): IL COVID-19, I CITTADINI E I SERVIZI FINANZIARI NEL REGNO UNITO

« FINANCIAL LIVES 2020 SURVEY - Impact of Coronavirus » KEY FINDINGS from the FCA’s Financial Lives 2020 survey and October 2020 Covid-19 panel survey (Feb. 2021)


FCA – FINANCIAL CONDUCT AUTHORITY
https://www.fca.org.uk/


FCA - WEBPAGE DI PRESENTAZIONE DELL’INDAGINE (SINTESI dei risultati)


 

Financial Lives Survey è un’indagine svolta periodicamente nel Regno Unito e finalizzata all’analisi dell'atteggiamento dei consumatori nei confronti della gestione della liquidità, dei prodotti finanziari e delle interazioni con i providers di servizi finanziari. Nel caso qui analizzato, l’analisi è stata condotta su dati di ottobre 2020 per tenere conto degli impatti e delle conseguenze della pandemia Covid-19 (mentre i confronti sono stati realizzati con dati di febbraio 2020 e del 2017). 

Di seguito, alcune considerazioni.
 

Scarsa resilienza finanziaria 

Nel febbraio 2020, 10,7 milioni di persone nel Regno Unito avevano una scarsa resilienza finanziaria, in calo rispetto agli 11,6 milioni del 2017. Si parla di “individui con scarsa resilienza finanziaria” in riferimento a chi si trova in situazioni di sovraindebitamento (7,2 milioni, il 14% della popolazione adulta) o ha poca capacità di resistere a shock finanziari anche poco consistenti (3,8 milioni di persone in stato di “difficoltà finanziaria”, pari al 7% della popolazione adulta).

Gli individui con bassa resilienza finanziaria si sono trovati a fronteggiare il Covid-19 in una situazione di partenza particolarmente difficile. La survey indica che, sempre a febbraio 2020, 23,7 milioni di adulti (45%) non sono stati in grado di coprire le proprie spese correnti (“living expenses”), il che li espone a rischi maggiori se dovessero subire un calo persistente del reddito (ad esempio, in conseguenza della perdita del lavoro). 

 

La fiducia nei servizi finanziari 

Rispetto al 2017, si evidenzia un leggero miglioramento della fiducia nei confronti del settore, ma i livelli permangono sostanzialmente bassi. Nel febbraio 2020, il 42% degli adulti ha dichiarato di avere fiducia nel settore dei servizi finanziari del Regno Unito (rispetto al 38% del 2017), mentre solo il 35% considera le società finanziarie “oneste e trasparenti” (rispetto al 31% del 2017). Gli individui con caratteristiche di vulnerabilità economica e sovraindebitamento, in particolare, presentano probabilità superiori alla media di non avere fiducia nel settore.  

 

Livelli di diffusione dei prodotti finanziari 

Rispetto al 2017 si sono verificati cambiamenti poco rilevanti nella diffusione dei prodotti finanziari presso le famiglie, con l’eccezione delle coperture assicurative di stampo previdenziale e della moneta elettronica.

Grazie alle procedure di auto-enrolment ai piani pensionistici, nel febbraio 2020 il 70% dei “non-pensionati” disponeva di un piano di accumulo (rispetto al 62% nel 2017); particolari aumenti sono riscontrabili tra i lavoratori dipendenti nella fascia di età 25-54 anni (il 90% aveva un piano di accumulo a febbraio 2020, in aumento rispetto all'82% nel 2017).

Prima del Covid-19, il 77% degli adulti (40,5 milioni) aveva un conto di risparmio (72% nel 2017), in maggioranza presso istituti di credito o building societies. Un terzo (33%) degli adulti (17,3 milioni) ha scelto prodotti di investimento, in aumento rispetto al 29% nel 2017. 

L'uso del credito al consumo è aumentato fra gli adulti, dal 46% (2017) al 51% (febbraio 2020).  In aumento anche i prestiti informali (da amici e familiari), opzione scelta dal 7% degli adulti nel 2017 e dal 10% nel 2020. Tra i giovani adulti di età compresa tra 18 e 24 anni, il 19% ha ottenuto prestiti da amici e familiari (rispetto al 12% nel 2017). 

La percentuale di individui che detengono un prodotto assicurativo è aumentata dall'81% nel 2017 all'88% nel 2020. All’inizio del 2020 risulta tuttavia un protection gap significativo, poiché ancora una consistente percentuale (53%) non detiene alcun prodotto di protezione (59% nel 2017), soprattutto tra individui giovani (18-24 anni), disoccupati, senza titolo di studio, con scarsa fiducia nella gestione del proprio denaro o con caratteristiche di vulnerabilità.

 

Impatti del Covid-19 (marzo-ottobre 2020) 

Tra marzo e ottobre 2020, il numero di adulti con caratteristiche di vulnerabilità è aumentato a 27,7 milioni (+15% rispetto a febbraio 2020), il che porta la proporzione complessiva al 53% di tutti gli adulti. Tra coloro che prevedono di dover fronteggiare difficoltà finanziarie nel prossimo futuro, 26,5 milioni (51%) prevedono di ridurre o ritardare gli esborsi non particolarmente rilevanti, ma 17,5 milioni (33%) rischiano di dover “tagliare” le voci di spesa essenziali.

Il Covid-19 ha anche spinto a maggiori azioni di “shopping around” e di confronto sui prodotti assicurativi: dal passaggio a un nuovo fornitore per ridurre il costo della polizza (17%), alla maggior attenzione verso i contenuti del contratto assicurativo (12%), alla modifica di termini e condizioni di polizza (9%, ad esempio optando per maggiori o minori livelli di copertura), al passaggio a nuovo fornitore (8%), per trovare coperture più adatte alle proprie esigenze.