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LE CAUSE DI INSOLVENZA NEL SETTORE ASSICURATIVO: UN’ANALISI INTERNAZIONALE NEI RAMI DANNI E VITA

“Why do insurers fail? A comparison of life and non-life insolvencies using a new international database” (Débats économiques et financiers n. 36)

Olivier de BANDT, George OVERTON


ACPR – AUTORITÉ DE CONTRÔLE PRUDENTIEL ET DE RÉSOLUTION (BANQUE DE FRANCE)
https://acpr.banque-france.fr/


ACPR – Link al DOCUMENTO


Da numerosi studi empirici emerge che spesso le imprese di assicurazione in crisi, negli anni precedenti una dichiarazione di insolvenza, aumentano eccessivamente la propria esposizione ai rischi e adottano una gestione poco prudente.

Il presente Paper  - che si basa su un innovativo database internazionale relativo ai casi di 263 imprese assicuratrici divenute insolventi in Francia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, in un periodo di trent'anni -   intende sottoporre a verifica tale ipotesi.

Lo studio fornisce risultanze differenti a seconda che si tratti di assicurazioni vita o di assicurazioni danni: le difficoltà finanziarie delle imprese, infatti, risultano correlate alla gestione degli attivi per le prime e alla gestione del conto economico per le seconde. 

In altre parole, nei bilanci assicurativi il lato degli attivi gioca un ruolo essenziale nel predire le probabilità di fallimento delle imprese vita, mentre nelle assicurazioni danni questo ruolo è svolto dal conto economico, che fornisce un indice attendibile della probabilità di insolvenza.

Più nel dettaglio, nelle imprese vita la composizione degli attivi e la quota di investimento in strumenti a reddito fisso denotano una correlazione diretta con la probabilità di fallimento, mentre l’efficienza gestionale non costituisce una variabile significativamente correlata.

Al contrario, nelle assicurazioni danni la composizione degli attivi non sembra giocare un ruolo rilevante, mentre l’efficienza gestionale (espressa in termini di costi operativi e amministrativi sui premi) costituisce un importante variabile predittiva dell’insolvenza.

Una delle indicazioni maggiormente controintuitive che emerge dal lavoro è che, nelle assicurazioni danni, più elevata è la quota dei premi ceduti in riassicurazione, maggiore è la probabilità di fallimento dell'impresa assicuratrice.