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INDAGINE 2020 INTESA SANPAOLO/CENTRO EINAUDI: I RISPARMIATORI, LA PANDEMIA E LA PREFERENZA PER LA LIQUIDITA’

«Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2020» I risparmiatori e la pandemia: preferenza per la liquidità e le iniziative dell’Europa (Nov. 2020)

Giuseppe RUSSO (a cura di)


CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE “LUIGI EINAUDI”
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INTESA SANPAOLO
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L'Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2020, condotta dal Centro Einaudi in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo, è basata su interviste della Doxa a famiglie italiane titolari di un conto corrente in banca o in posta (1). Al termine del primo lockdown è stato realizzato un supplemento di indagine, con l’obiettivo di raccogliere una prima valutazione degli impatti della pandemia di Covid-19 sui risparmiatori.

Di seguito le principali indicazioni emerse dall’indagine.

 

Per quanto riguarda il livello del reddito delle famiglie, nel 2020 non aumentano più i giudizi di sufficienza. Dopo la prima ondata pandemica il saldo scende dal 66,1% al 63,8% di ottimisti: il 2,3% del campione passa da ottimista a pessimista. 

Il primo obiettivo degli investimenti resta la sicurezza (59,2%); la liquidità è stabile al secondo posto (36,7%); segue il rendimento di lungo termine. 

 Le case registrano il record di proprietari (77,6%) e il 58% dei patrimoni è rappresentato da immobili. 

Gli italiani si rivelano più risparmiatori (55%) che non risparmiatori (45%) e aumentano le ragioni per risparmiare: non più solo casa e vecchiaia, ma anche salute e sostegno ai figli. 

Si riscontra un lieve assestamento verso il basso delle aspettative pensionistiche: la pensione media attesa scende a 1.182 euro. Si riduce dal 42,4% al 39,9% il saldo netto positivo sulla sufficienza del reddito al momento del pensionamento.

Stabili i fondi pensione (12,7%); in crescita dal 10% al 14% i possessori di LTC (Long Term Care). Scendono gli obbligazionisti (21,6%), ormai avvicinati dai possessori di risparmio gestito (dal 15,3% al 17,3%). 

Al 15% degli intervistati piace anche l’oro, mentre le criptovalute interessano un bacino ridotto, pari al 3,6%.

 Per il 3,1% degli italiani la crisi sanitaria è diventata una crisi economica profonda: 600 mila famiglie sono potenzialmente in difficoltà (e non lo erano prima).  Una famiglia su due (47%) è costretta a ricorrere ai risparmi accantonati, ma solo il 10,2% vi attinge molto; il 15,3% vede le entrate azzerarsi (3,1%) o ridursi di molto. Il 19,4% ha chiesto e ottenuto aiuto; la percentuale sale al 21,7% delle famiglie a basso reddito e al 28,6% degli artigiani e commercianti. 

La pandemia fa esplodere il risparmio precauzionale: 117 miliardi in più sui depositi bancari in 12 mesi, nonostante una riduzione del PIL di 168 miliardi. La propensione al risparmio si impenna dall’11,8% al 20% del reddito. 

Il 67% degli intervistati è favorevole all’Europa e all’euro; era il 65%nel 2002. 

 

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(1) Per l’edizione precedente, si veda: “Gli italiani tornano a risparmiare: edizione 2019 dell’indagine Intesa Sanpaolo-Centro Studi Einaudi sul risparmio”, in Panorama Assicurativo n. 190, agosto 2019 (Sezione “FOCUS”).
https://www.panoramassicurativo.ania.it/newsletter/51085/articolo/72181