Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Economia italiana

L’ECONOMIA DELLE REGIONI ITALIANE NEL 2019 E NEI PRIMI MESI DEL 2020: PUBBLICAZIONE BANKITALIA

“L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali” (REPORT) (ECONOMIE REGIONALI, n. 22 - Nov.2020)


BANCA D’ITALIA
https://www.bancaditalia.it/


BANCA DITALIA - WEPAGE DI PRESENTAZIONE del Report

BANCA DITALIA - Link al REPORT



Banca d’Italia ha recentemente pubblicato il Report dedicato all’economia delle regioni italiane nel 2019 e nella prima parte del 2020(1).

Dalla fine di febbraio del corrente anno, la diffusione dell’epidemia di Covid-19 ha generato uno shock macroeconomico di entità eccezionale e di durata incerta. Dall’epicentro, in Lombardia, il contagio si è diffuso inizialmente al Nord per poi estendersi gradualmente a tutte le aree del Paese. Nei primi sei mesi del 2020 l’attività economica si è fortemente ridotta rispetto al corrispondente periodo del 2019. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale elaborato dalla Banca d’Italia (ITER), la flessione è stata più marcata al Nord, coerentemente con l’insorgenza precoce della pandemia in tale area geografica.

Le prospettive restano condizionate dall’incertezza circa l’evoluzione della pandemia, la cui incidenza è in aumento nelle ultime settimane. Da inizio ottobre, il quadro epidemico sulla diffusione del Covid-19 in Italia si è fortemente deteriorato. Sta rapidamente aumentando la pressione sul sistema sanitario. La diffusione del virus, su livelli critici in tutte le regioni, ha spinto il Governo ad adottare nuove misure di restrizione degli spostamenti e delle attività produttive.

La crisi – segnala la Banca centrale – ha determinato un peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie, soprattutto di quelle meno abbienti, più concentrate nel Mezzogiorno. Il reddito delle famiglie è stato sostenuto dagli ammortizzatori sociali e dai provvedimenti che ne hanno previsto il rafforzamento. Il numero di occupati si è ovunque ridotto, più marcatamente nel Mezzogiorno, dove la struttura produttiva è più orientata ad attività maggiormente esposte agli effetti della pandemia e la composizione dei contratti di lavoro risulta più sbilanciata verso forme di lavoro temporaneo. I vincoli ai licenziamenti e l’eccezionale ricorso a strumenti di integrazione salariale hanno contenuto l’impatto sul lavoro dipendente a tempo indeterminato, più diffuso al Centro-Nord.

Con il sopravvenire della crisi pandemica all’inizio del 2020, i prestiti alle famiglie hanno registrato un forte rallentamento, in particolare nel Mezzogiorno. Gli interventi governativi e del sistema bancario varati dalla metà di marzo hanno contribuito a sostenere la capacità delle famiglie di fare fronte agli impegni finanziari. L’aumento del fabbisogno di liquidità delle imprese conseguente alla drastica riduzione dell’attività è stato ampiamente soddisfatto con la crescita sostenuta del credito, iniziata in marzo nel Centro-Nord ed estesa in estate al Mezzogiorno. Le garanzie pubbliche sui nuovi finanziamenti e le misure espansive di politica monetaria hanno favorito il miglioramento delle condizioni di offerta del credito in tutte le aree del Paese. Dalla primavera, il rischio di deterioramento della qualità del credito è stato contenuto dalle misure dirette (moratorie e garanzie) e indirette (sussidi, contributi e cassa integrazione) varate dal Governo in supporto di famiglie e imprese.

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(1) Per l’edizione precedente, si veda: “L’economia delle regioni italiane nel 2018: Report Bankitalia”, in Panorama Assicurativo n. 195, gennaio 2020 (Sezione “STATISTICHE”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=41165&est=1