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GLI ITALIANI E IL RISPARMIO: INDAGINE ANNUALE ACRI-IPSOS (XX EDIZIONE)

“Gli italiani e il risparmio. Risparmio: Futuro Presente” (Comunicato stampa, 29 ottobre 2020) 20a Indagine annuale Acri-Ipsos “Gli Italiani e il Risparmio” realizzata in occasione della 96ª Giornata Mondiale del Risparmio. Risparmio: Futuro Presente” (Sintesi dell’indagine)


ACRI – ASSOCIAZIONE DI FONDAZIONI E DI CASSE DI RISPARMIO SPA
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IPSOS
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ACRI Link al COMUNICATO STAMPA

ACRI Link alla SINTESI DELLINDAGINE



ACRI, l’Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio SpA, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, tenutasi il 30 ottobre scorso, ha presentato la 20a edizione dell’indagine sugli italiani e il risparmio, realizzata in collaborazione con Ipsos(1).

I principali risultati dell’indagine sono suddivisi in due macroaree: la prima, comune a tutte le rilevazioni (dal 2001 al 2020), consente di delineare quali siano oggi il livello di soddisfazione per la propria situazione economica e il tenore di vita, l’atteggiamento e la propensione verso il risparmio, evidenziando i cambiamenti rispetto al passato; la seconda è focalizzata sul tema specifico della Giornata, che per il 2020  è “Risparmio: Futuro Presente”, tema attuale  con forti implicazioni sui comportamenti e sulle scelte di consumo e investimento degli italiani.

In sintesi, segnalano gli Autori, il clima degli italiani nei confronti dell’economia e del risparmio è caratterizzato da evidenti contraddizioni. Da una parte, si rileva una ritrovata serenità e fiducia rispetto alla propria situazione economica, dovuta, forse, anche a un ridimensionamento delle aspettative. D’altra parte, è diffusa una preoccupazione generalizzata circa i destini del Paese e del mondo, che induce molta cautela sia nel consumo sia nell’investimento. In tale contesto, si acuiscono le differenze: una quota significativa di italiani, seppur minoritaria, sta velocemente riducendo la propria capacità di resistere alle difficoltà, mentre altri la stanno migliorando. I timori sul futuro appaiono contrastati solo da una crescita della fiducia nell’UE, nella direzione intrapresa e nelle potenzialità dell’euro.

In particolare:

  • non si era ancora usciti dalla crisi economica precedente, quando l’emergenza sanitaria si è abbattuta sul mondo intero, imponendo regole ferree e scelte drastiche che, inevitabilmente, hanno avuto ricadute economiche e finanziarie. La crisi è innegabilmente grave, ma sono soverchianti le preoccupazioni sanitarie, che pongono in secondo piano i temi economici. Inoltre, la percezione di essere inseriti in un problema globale riduce la percezione di una specificità negativa italiana;
     
  • la riduzione delle occasioni di consumo ha favorito il risparmio, dando un’ulteriore spinta a una propensione ben consolidata e distintiva degli italiani che  - in questo modo -  si sentono sempre più al riparo di fronte al timore dell’imprevisto, potendo contare su risorse proprie. Coloro che si trovavano già in difficoltà, invece, hanno sensibilmente peggiorato la propria capacità di risparmio. Il risparmio rimane sempre gestito nella forma della liquidità, per la difficoltà, evidente da alcuni anni, di identificare l’investimento ideale;
     
  • l’Unione Europea ha rappresentato un valido aiuto per l’Italia durante l’emergenza Covid, determinando un’impennata nel livello di fiducia, con riflessi sul livello di soddisfazione per l’euro;
     
  • gli italiani ambiscono e guardano al risparmio come fonte di tranquillità, molto più di quanto non accadesse in passato, a fronte di un futuro in cui le incognite non mancheranno. Infatti, oggi il risparmio viene sempre più vissuto come un ingrediente funzionale a una proiezione al breve-medio termine, piuttosto che come fonte di sacrificio odierno per una progettazione di lungo periodo;
     
  • proiettare l’orizzonte temporale ai prossimi 10 o 20 anni infonde una forte incertezza e preoccupazione, alimentata dalle due dimensioni maggiormente all’ordine del giorno: la salute e lo sviluppo economico;
     
  • per gli italiani, la ricostruzione “post Covid” dovrà tenere conto di due istanze importanti: perseguire con convinzione un percorso verso lo sviluppo sostenibile e offrire formazione soprattutto ai giovani, per contrastare la povertà educativa.

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(1) Per la precedente edizione, si veda: “Gli italiani e il risparmio: edizione 2019 dell'indagine ACRI – IPSOS”, in Panorama Assicurativo n. 194, dicembre 2019 (Sezione “STATISTICHE”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=41124&est=1