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“EFFETTO SPINTA” ED “EFFETTO RETE”: COME L’ECONOMIA COMPORTAMENTALE PUÒ MIGLIORARE CONSUMI, RISPARMI E PENSIONI

“Nudges and Networks: How to use behavioural economics to improve the life cycle savings-consumption balance” (Discussion Paper PI-2009 - June 2020)

David BLAKE


PENSION INSTITUTE
http://www.pensions-institute.org/


PENSION INSTITUTE Link al PAPER



La maggior parte delle persone non è in grado di effettuare una pianificazione finanziaria razionale lungo tutto il ciclo di vita. Di norma, si devono affrontare barriere e pregiudizi comportamentali che impediscono di agire in modo ottimale nel corso della vita. L'economia comportamentale può aiutare a superare tali ostacoli.

Un piano finanziario razionale lungo il ciclo di vita richiede di prevedere con precisione elementi quali il reddito totale della carriera, le risorse pensionistiche totali disponibili, i rendimenti degli investimenti, i tassi di interesse, le aliquote fiscali, il tasso di inflazione, la longevità o l’aspettativa di vita, i costi sanitari e di altro tipo. La maggior parte delle persone non ha le capacità per farlo. Il piano richiederebbe inoltre di impegnarsi ad avviare e mantenere un programma di risparmio e investimento a lunghissimo termine e molte persone non sono disposte a farlo.

Un recente Discussion Paper del Pensions Institute di Londra mostra come le “sollecitazioni” (“nudges”) possano essere utilizzate sia per incoraggiare le persone a risparmiare in modo sufficiente per ottenere un tenore di vita dignitoso una volta in pensione sia per prelevare le risorse accumulate nel fondo pensione senza il rischio di rimanerne sprovvisti.  Anche le reti possono aiutare, in particolare le reti basate sui datori di lavoro.

L'economia comportamentale insegna che non si dovrebbe dare per scontato nulla quando si tratta di migliorare l'equilibrio consumo-risparmio del ciclo di vita. I prodotti e le strategie di marketing dovrebbero essere progettati tenendo conto delle capacità delle persone meno sofisticate e meno esperte.

Le “sollecitazioni” sono utili se il design del prodotto è buono. Un aspetto fondamentale, dunque, è che le caratteristiche predefinite del piano pensionistico dovrebbero essere ben progettate. Queste comprendono il tasso di contribuzione prefissato, la strategia di investimento di “default” durante la fase di accumulo (incluso il percorso di riduzione del rischio avvicinandosi al pensionamento) e la strategia predefinita in fase di decumulo delle risorse (che deve coinvolgere, a un certo punto, l’acquisto di una rendita vitalizia).
Non ha senso spingere le persone verso un piano pensionistico mal progettato. Gli effetti di “rete” possono aiutare a sostenere e rafforzare un buon comportamento individuale.

I piani pensionistici ben progettati riconoscono la necessità di aiutare sia gli “Human Spenders” sia gli “Human Hoarders”. Le persone hanno bisogno di essere rassicurate sul fatto che conviene risparmiare. Le prestazioni pensionistiche in caso di morte devono essere generose sia per quanto riguarda le rendite sia per il prelievo di reddito.  Un’entrata graduale in una rendita può essere più accettabile; i prodotti di rendita con collegamento azionario potrebbero essere utili per coloro che sono sufficientemente propensi al rischio.

Una lezione importante di economia comportamentale è che una migliore comunicazione e istruzione, da sola, è destinata ad avere un’utilità limitata. Vi è la necessità assoluta di opzioni di default ben progettate. Secondo quanto affermato da David Laibson dell'Università di Harvard, l’istruzione non sostituisce una buona impostazione predefinita dei prodotti. Questo perché la stragrande maggioranza delle persone non sarà in grado di progettare il proprio programma pensionistico: sarebbe come entrare in uno show room di auto e ricevere un'offerta di kit per auto da assemblare da soli.   Tutto il lavoro “pesante” deve essere nella progettazione dell'impostazione predefinita dei piani pensionistici.