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LO SCENARIO DEI RISCHI PIÙ IMPORTANTI (PRE-COVID-19) SECONDO I RISK MANAGER EUROPEI. REPORT FERMA 2020

“FERMA European Risk Manager Report 2020”


FERMA - FEDERATION OF EUROPEAN RISK MANAGEMENT ASSOCIATIONS
https://www.ferma.eu/


FERMA Link al REPORT



La Federazione europea dei risk manager (FERMA) ha pubblicato il Report 2020. La pubblicazione, basata su un’indagine condotta in collaborazione con PwC tra esperti del risk management internazionale(1), individua i principali rischi, attuali e prospettici, cui è esposto il mondo delle imprese.

Dall’indagine emerge che i cinque maggiori rischi nel breve periodo (a 12 mesi) sono i seguenti:

  • i rischi informatici;
  • le incertezze relative all’andamento dell’economia;
  • la disponibilità di competenze in ruoli chiave;
  • le frodi o i furti di dati;
  • l’eccesso di regolamentazione.

I tre principali rischi nel medio periodo (fino a tre anni) sono, invece:

  • i rischi informatici;
  • la velocità nel cambiamento tecnologico;
  • le incertezze relative all’andamento dell’economia.

I tre principali rischi nel lungo periodo (più di 10 anni) sono:

  • il cambiamento climatico e i danni all’ambiente;
  • il cambiamento nelle abitudini di consumo;
  • gli eventi metereologici estremi.

Dal punto di vista assicurativo, la grande maggioranza dei partecipanti (il 90%) ritiene che siano possibili limitazioni di garanzie relative ai nuovi rischi, mentre l’88% prevede un cambiamento delle condizioni del mercato, destinate a diventare relativamente “tougher”. Si tratta di tendenze che sono previste accentuarsi in seguito alla pandemia di Covid-19.

Per quanto riguarda i rischi legati a variabili ESG (Environment, Social, Governance), solo il 40% ha risposto che, in quanto responsabile dei rischi, è stato in grado di integrare queste dimensioni all’interno delle strategie della propria impresa. 

 

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(1) L’indagine è stata condotta intervistando 764 risk manager di 34 Paesi, tra i quali l’Italia. Il sondaggio è stato condotto online a partire dal 28 gennaio 2020 e fino al 13 marzo 2020: di conseguenza, le risposte non tengono pienamente conto degli effetti dell’esplodere della pandemia di Covid-19. Circa il 50% degli intervistati appartiene al settore industriale e circa il 30% al settore finanziario. Due terzi ha una preparazione specifica in risk management e la grande maggioranza (l’80%) lavora in grandi imprese, quotate e non.