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STATI UNITI: GLI INVESTIMENTI AZIONARI DELLE IMPRESE ASSICURATRICI A FINE 2019. I DATI NAIC

“U.S. Insurers’ Exposure to Unaffiliated Common Stock at Year-End 2019 – Volatility Prevails” NAIC/CEPR Capital Markets Special Report

Jennifer JOHNSON


NAIC – NATIONAL ASSOCIATION OF INSURANCE COMMISSIONERS
https://www.naic.org/


NAIC Link al REPORT



Il Capital Markets Bureau di NAIC, l’Associazione degli Insurance Supervisors statunitensi, monitora costantemente gli sviluppi nei mercati dei capitali a livello globale e analizza il loro potenziale impatto sui portafogli di investimento delle compagnie assicuratrici americane. Un suo recente Report fa il punto sugli investimenti azionari, diversi dalle partecipazioni, alla fine del 2019 e alla luce degli sviluppi nel primo trimestre dell’anno in corso.

Con l’esplodere della pandemia COVID-19, l'espansione economica più lunga della storia degli Stati Uniti si è conclusa bruscamente: i cali del mercato azionario sono stati a volte così ampi che hanno reso necessario, in più di un'occasione, lo stop alle contrattazioni.

Mentre l'indice Standard & Poor’s500 continua a essere volatile in reazione agli aggiornamenti quotidiani sulla diffusione del virus e sugli sforzi di contenimento, anche i mercati finanziari al di fuori degli Stati Uniti hanno mostrato notevole volatilità.

Alla fine del 2019, gli assicuratori statunitensi avevano un’esposizione in azioni ordinarie (non partecipative) pari a circa 414 miliardi di dollari in valore contabile/rettificato (BACV). La grande maggioranza di tali investimenti era detenuta da compagnie danni (circa il 90% del totale), mentre del 7% era la quota detenuta da imprese vita.

La maggior parte degli investimenti era da attribuire alle compagnie di maggiore dimensione: in particolare, quelle con più di 10 miliardi di dollari di attivi in gestione possedeva quasi il 79% degli investimenti in azioni ordinarie.

Il valore di mercato dell'esposizione degli assicuratori statunitensi in azioni ordinarie non affiliate quotate in Borsa è diminuito di quasi il 25% da fine 2019 al 31 marzo 2020, come attestato dall'analisi svolta da NAIC.