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🇮🇹 Turismo, Covid-19

ISTAT: GLI EFFETTI DEL COVID-19 SUL TURISMO IN ITALIA

“Una stagione mancata: impatto del Covid-19 sul turismo”


ISTAT – ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
https://www.istat.it/it/


ISTAT Link al COMUNICATO STAMPA

ISTAT Link al REPORT



ISTAT ha recentemente pubblicato un Report sugli effetti del Covid-19 sul turismo in Italia.

L’Italia è al primo posto per quota di esercizi ricettivi sul totale dei Paesi dell’Unione europea, pari a più del 30% nel 2018. La sua capacità ricettiva è caratterizzata da un cospicuo numero di piccole strutture extra-alberghiere (circa 183.000 esercizi extra-alberghieri e 33.000 esercizi alberghieri nel 2018). I posti letto sono 5,1 milioni, concentrati per circa la metà in cinque regioni: Veneto (15,4% del totale), Toscana (11,1%), Emilia-Romagna (9,0%), Lazio (7,6%) e Lombardia (7,3%).

Dopo un biennio di flessione (2008-2009) dovuto alla crisi economica, a partire dal 2010 il turismo ha registrato una crescita costante nell’Unione europea. L’Italia detiene la quota maggiore di presenze di clienti esteri (50,6%), preceduta soltanto dalla Spagna (63,8%); seguono Regno Unito (43,9%) e Francia (30,5%), che hanno un turismo prevalentemente domestico.

L’arresto dei flussi turistici a partire da marzo 2020, causato dall’epidemia da Covid-19, ha azzerato l’attività del settore terziario, che proprio nel trimestre marzo-maggio ha la sua fase di rilancio stagionale. Nel trimestre marzo-maggio 2019 si erano registrate in Italia circa 81.000 presenze turistiche, pari al 18,5% del totale annuale.

Nel 2019, la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia è ammontata a circa 44,3 miliardi di  euro. Al suo interno, la componente più consistente è quella per i servizi di alloggio, che ne rappresenta circa la metà; seguono la ristorazione con oltre un quinto del totale e, con quote inferiori, lo shopping e il trasporto.

Considerando il solo trimestre marzo-maggio del 2019, tale componente è risultata pari a 9,4 miliardi di euro. Quest’anno, nello stesso periodo, la quasi totalità del normale flusso di spesa effettuato da viaggiatori stranieri è destinato a risultare nullo.