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I DATI DEL PRIVATE DEBT IN ITALIA PER L’ANNO 2019. IN CRESCITA GLI INVESTIMENTI

“Private debt: nel 2019 crescono gli investimenti, +28%, a 1,3 miliardi”


AIFI - ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL PRIVATE EQUITY, VENTURE CAPITAL E PRIVATE DEBT
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Il 31 marzo scorso, AIFI - Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt  -  ha presentato, in collaborazione con Deloitte, i dati di mercato del private debt per l’anno 2019. 

Nel 2019 sono stati raccolti sul mercato 385 milioni di euro, in diminuzione del 24% rispetto al 2018. Dal 2013 a oggi, il fundraising complessivo ammonta a oltre 2,6 miliardi di euro, di cui l’80% di provenienza domestica. Il 27% del capitale arriva da fondi istituzionali, il 21% dal settore pubblico e il 14% da gruppi industriali. 

Sono stati investiti 1.310 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto al 2018 (1.022 milioni). Il numero di sottoscrizioni è stato pari a 252 (+75%), distribuite su 210 target (+79%). Il 60% dell’ammontare è stato investito da soggetti internazionali, che hanno realizzato il 15% delle operazioni. L’89% delle operazioni era inferiore ai 10 milioni di euro, mentre vi sono state 3 operazioni di ammontare superiore ai 100 milioni di euro.

Il 50% delle operazioni è rappresentato da sottoscrizioni di obbligazioni, il 48% da finanziamenti e il 2% ha riguardato strumenti ibridi, con durata media di 4 anni e 8 mesi e tasso d’interesse medio pari al 5,0%.

A livello geografico, la regione con maggior numero di operazioni è la Lombardia (28%), seguita da Veneto (14%) e Trentino Alto Adige (10%).

Con riferimento alle attività delle aziende target, si segnalano, con il 33% degli investimenti, i beni e servizi industriali, il manifatturiero-alimentare con il 14% e il medicale con il 9%. A livello di dimensione delle aziende target, il 60% degli investimenti ha riguardato imprese con meno di 50 milioni di fatturato.

Dal 2015 a oggi sono stati effettuati 445 rimborsi, per un ammontare pari a 682 milioni di euro. Nel corso del 2019, i rimborsi sono stati 238 (+69% rispetto al 2018), per un ammontare pari a 315 milioni di euro (+52%). Di questi, il 38% ha riguardato rimborsi anticipati volontari su richiesta della società, mentre a livello di numero hanno prevalso i rimborsi come da piano di ammortamento (92% del totale). Con riferimento all’investimento originario, l’86% del numero di rimborsi ha riguardato gli strumenti obbligazionari.