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LE CONDIZIONI FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE EUROPEE DI FRONTE ALLA PANDEMIA COVID-19

“Le condizioni finanziarie delle famiglie europee di fronte alla pandemia” (4 aprile 2020)

R. GAMBACORTA, A. ROSOLIA, F. ZANICHELLI


STATISTICA & SOCIETA’
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È stato recentemente pubblicato, sulla rivista “Statistica & Società”, l'articolo "Le condizioni finanziarie delle famiglie europee di fronte alla pandemia", curato da alcuni ricercatori della Banca d'Italia.

L’adozione di misure di contenimento del contagio – si sottolinea nel lavoro - incide sulla normale capacità reddituale e, in mancanza di interventi pubblici adeguati e tempestivi, le famiglie devono affidarsi alle loro risorse finanziarie per fare fronte alla caduta del reddito e mantenere uno standard di vita adeguato. Il benessere materiale, infatti, dipende da tutte le risorse economiche a cui una famiglia può attingere per soddisfare le sue esigenze, siano esse attese o inattese. Pertanto, una valutazione realistica del disagio potenzialmente causato dalla temporanea sospensione di larga parte delle attività economiche richiede l’esplicita considerazione degli aspetti patrimoniali del bilancio familiare.

I dati dell’ultima edizione dell’Indagine armonizzata europea sui bilanci delle famiglie riferita al 2016, coordinata dalla Banca centrale europea, consentono di valutare la capacità delle famiglie di resistere a shock negativi e di misurare sia la quota di popolazione a rischio di povertà sia quella delle persone finanziariamente povere(1).  

Dall’indagine emerge che le differenze tra Paesi sono considerevoli. Mentre la quota di popolazione in povertà di reddito è compresa tra il 15% e il 30%, la diffusione della povertà finanziaria, sebbene correlata positivamente con quella della povertà relativa, varia in misura molto più marcata, interessando tra il 15% e l’80% delle popolazioni nazionali. In Italia e in Spagna, i Paesi europei al momento più colpiti dal contagio, poco più del 40% della popolazione è finanziariamente povera; in Francia e in Germania, dove pure sono state adottate misure fortemente restrittive, è finanziariamente povero circa il 40% e il 33% della popolazione.

In Spagna un quinto della popolazione vive in famiglie finanziariamente povere il cui principale percettore trae il suo reddito da impieghi più a rischio (lavoro dipendente a tempo determinato, autonomo) o è prevalentemente senza lavoro; in Italia e in Francia tale quota è pari al 17% e al 14%, e scende a un decimo in Germania.

In Francia, Germania e Spagna oltre un decimo del reddito familiare delle famiglie finanziariamente povere il cui principale percettore ha un reddito non a rischio deriva da attività particolarmente esposte alle misure di contenimento (il 15% in Francia, il 13% in Germania, l’11% in Spagna); in Italia la quota è pari a un ventesimo. Allo stesso tempo, in Francia e in Germania il 90% e l’85% del reddito familiare dei nuclei finanziariamente poveri il cui principale percettore è esposto alle ricadute delle misure di contenimento deriva da attività, sue o di altri membri, altrettanto esposte a tali ricadute; in Italia e in Spagna la quota è molto più bassa, pari al 70% e al 67%, rispettivamente.

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(1) Povertà relativa: reddito equivalente lordo inferiore al 60% di quello mediano.
Povertà finanziaria: attività finanziarie equivalenti inferiori a un quarto della soglia di povertà relativa.