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CONSUMO, REDDITO E RICCHEZZA NELLA “SILVER ECONOMY”: NOTA CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA

“L’economia della terza età: consumi, ricchezza e nuove opportunità per le imprese”

Massimo RODÀ, Francesca G.M. SICA


CONFINDUSTRIA
https://www.confindustria.it


CONFINDUSTRIA Link alla NOTA



Il Centro Studi di Confindustria ha recentemente pubblicato una Nota dedicata al tema dell’economia della terza età e delle relative opportunità per le imprese.

La dinamica demografica è oggi una delle sfide globali più importanti, insieme a quella ambientale. Negli ultimi decenni la popolazione mondiale è cresciuta rapidamente, è divenuta più longeva ed è aumentata la disuguaglianza tra le diverse fasce di età.

L’Italia si caratterizza per avere una popolazione mediamente molto longeva (81 anni gli uomini e 85 le donne) e con una quota di over 65 tra le più alte al mondo: nel 2018 erano 13,6 milioni (22,8% del totale), in aumento dell’11% dal 2012. Sono previsti crescere ininterrottamente fino al 2047, quando saranno quasi 20 milioni (34%). Nel 2018 l’indice di vecchiaia ha raggiunto il suo massimo storico di 173,1: ogni 100 giovani ci sono dunque 173 anziani; erano 130 nel 2000 e 58 nel 1980. L’indice di dipendenza degli anziani ha raggiunto il 35,7%, ciò significa che in Italia ogni 3 persone attive ce ne è una over 65. Si tratta del valore più elevato in Europa (31%) e il secondo al mondo dopo il Giappone (46%).

Gli over 65 si caratterizzano per: un consumo pro-capite medio annuo più elevato, pari a 15,7mila euro (contro i 12,5 per gli under 35); un reddito medio più alto, 20mila euro (a fronte di 16mila degli under 35); una maggiore ricchezza reale pro-capite, 232mila euro (vs 110mila); una solidità finanziaria superiore, con 1 anziano su 10 indebitato (a fronte di quasi 1 su 3 tra gli under 40); un’incidenza della povertà inferiore della metà rispetto agli under 35 (13% vs 30%); una resilienza al ciclo economico in quanto il reddito medio annuo degli over 65, tra le diverse fasce d’età, è l’unico ad avere superato i livelli pre-crisi.

La domanda generata direttamente dagli over 65 in Italia è rilevante: in euro correnti, il valore complessivo della spesa realizzata da questa fascia della popolazione è di circa 200 miliardi di euro, quasi un quinto dell’intero ammontare dei consumi delle famiglie residenti. Si stima che nel 2030 la quota varrà circa il 25% del totale e nel 2050 il 30%.

Gli anziani in salute rappresentano un segmento di consumatori interessante per le imprese. Diverse aziende stanno ritarando i propri prodotti, beni o servizi, a misura di anziano. Il punto cruciale, dunque, non è tanto invecchiare, ma invecchiare bene. In Italia, da questo punto di vista, la situazione è favorevole: l’indicatore “speranza di vita a 65 anni” è di 21 anni, mentre un sessantacinquenne avrebbe in media davanti a sé 9,9 anni di vita in salute.