Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 FinTech, Consulenza finanziaria

QUADERNO FINTECH CONSOB: VALORE DELLA CONSULENZA FINANZIARIA E “ROBO ADVICE” NELLA PERCEZIONE DEGLI INVESTITORI

“Valore della consulenza finanziaria e robo advice nella percezione degli investitori. Evidenze da un'analisi qualitativa”

M. CARATELLI, C. GIANNOTTI, N. LINCIANO, P. SOCCORSO


CONSOB – COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA
http://www.consob.it


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Nell’ambito della collana dedicata al FinTech, CONSOB ha recentemente pubblicato un Quaderno sul tema del “robo advice” e della consulenza finanziaria(1).

Il lavoro si propone di fornire un contributo al dibattito attraverso un'analisi qualitativa delle percezioni degli investitori in merito al valore della consulenza e, in particolare, del robo advice, al fine di individuare i fattori che possono alimentare la propensione a usare il canale digitale.

L'analisi si fonda sulle evidenze di due focus groups, che si differenziano per l'intensità e la regolarità delle relazioni con il consulente finanziario, e quattro interviste individuali in profondità, che hanno coinvolto utenti di uno dei principali robo advisors attivi sul mercato italiano.

Con riferimento ai partecipanti ai focus groups, i fattori di stimolo della domanda potenziale di robo advice sono riconducibili a tre livelli di percezione, riferibili rispettivamente alla sfera attitudinale, emotiva e razionale. Con riferimento al livello attitudinale, la maggior parte dei partecipanti ai focus groups esprime curiosità e apertura a valutare l'innovazione. A livello emozionale, tuttavia, l'attrattività del servizio digitale viene indebolita da diversi fattori: la mancanza di un riferimento umano stabile nel tempo; la paura di dover decidere in autonomia; la preoccupazione di perdere il controllo del processo; i timori connessi alla sicurezza informatica e al trattamento dei dati sensibili. A rafforzare l'interesse nella novità interviene, invece, la valutazione razionale delle caratteristiche del servizio.

Con riferimento ai clienti del robo advisor, i fattori più apprezzati sono il carattere innovativo della consulenza automatizzata, soprattutto nel caso di insoddisfazione delle esperienze di investimento pregresse, l'oggettività dell'algoritmo e l'accessibilità delle piattaforme online.

Nel complesso, le opinioni espresse dai partecipanti all'indagine sembrano convergere su alcuni fattori chiave che già alimentano – o possono alimentare – la domanda di robo advice. Un altro elemento che accomuna tutti gli intervistati è la preferenza per il modello ibrido di consulenza automatizzata, che coniuga il canale digitale con l'assistenza di un consulente umano.

L'indagine ha fornito ulteriori evidenze di interesse anche per possibili implicazioni in termini di consumer protection e di educazione finanziaria.
Per quanto riguarda il processo decisionale, si conferma il ruolo chiave di euristiche come la fiducia nel sistema finanziario, la propensione alla contabilità mentale e l'attitudine al disposition effect (ossia la tendenza a mantenere troppo a lungo in portafoglio titoli in perdita e a vendere precocemente quelli che stanno guadagnando). Gli intervistati comprendono l'importanza del risparmio e della gestione oculata del denaro, ma mostrano una scarsa propensione a pianificare in modo strutturato. Soprattutto i soggetti meno sofisticati si caratterizzano per una scarsa conoscenza del servizio di consulenza, dei relativi costi e dell'importanza dello scambio informativo consulente-cliente. In tale contesto, si conferma il ruolo educativo del consulente, riconosciuto dagli investitori come un importante punto di riferimento in tutte le fasi del processo di investimento.

 

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(1) Sul tema, si veda anche: ““Robo Advice” in materia di investimenti finanziari in Italia: Quaderno CONSOB”, in Panorama Assicurativo n. 187, maggio 2019 (Sezione “NEWS”).
http://www.panoramassicurativo.ania.it/admin/plugin/panorama/view.html?id=40561&est=1