Panorama Assicurativo Ania

🇩🇰 Innovazione digitale, Etica

L’USO ETICO DEI DATI NEL QUADRO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE: PAPER DEGLI ASSICURATORI DANESI

“Data use and data ethics. Dilemmas and possible positions for the insurance and pensions industry”


IPD – INSURANCE & PENSION DENMARK
https://www.forsikringogpension.dk/en/


IPD Link al REPORT



I dati rappresentano il centro dell'attività del settore assicurativo: è quindi eticamente giustificabile, sulla base di una dichiarazione di consenso, raccogliere e utilizzare i dati dei clienti per la valutazione del rischio, la prevenzione, la liquidazione e le iniziative antifrode. Questa è la premessa di un Position Paper pubblicato dall’Associazione delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione danesi sui profili etici relativi alla raccolta e all’uso dei dati nell’attività assicurativa e previdenziale.

Secondo gli Autori, per l’industria assicurativa sono possibili diversi atteggiamenti rispetto alla dimensione etica nell’uso delle informazioni. La posizione che l’Associazione danese ritiene più adeguata è quella secondo cui il controllo dei cittadini relativamente ai dati personali sia il più esteso possibile, così come l’attribuzione dei benefici legati alla condivisione di questi dati.

L’industria assicurativa dovrebbe controllare aspetti fondamentali quali la sicurezza dei dati, insieme alla cosiddetta privacy by design, cioè l’integrazione della riservatezza fin dal momento della realizzazione degli strumenti di analisi e catalogazione delle informazioni.

I dati non dovrebbero essere ceduti ad altri operatori e neppure alle autorità pubbliche, anche se dovrebbe essere fatto salvo l’uso di informazioni nella misura in cui servono a prevenire fenomeni di frode. 

In prospettiva, il documento sostiene che eventuali processi di adattamento dei comportamenti connessi alla condivisione dei big data (è il caso ad esempio dell’internet of things) avrebbero una base etica se a tutti i soggetti rimanessero alternative rispetto a tale condivisione.

La massima priorità, conclude l’Associazione danese, è quella di dare trasparenza a come i dati vengono utilizzati, specialmente nelle valutazioni di rischio nei rapporti con gli assicurati.