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🇪🇺 Banca, Requisiti patrimoniali

IL NUOVO ACCORDO DI BASILEA PER LE BANCHE: BENEFICI E COSTI IN UN REPORT DI COPENHAGEN ECONOMICS

“EU implementation of the final Basel III framework. Impact on the banking market and the real economy” (REPORT, Nov. 2019) “EU implementation of the final Basel III framework” (WEBPAGE DI PRESENTAZIONE)

Helge Sigurd NAESS-SCHMIDT, Jonas Bjarke JENSEN, Hendrik EHMANN, Benjamin Barner CHRISTIANSEN


COPENHAGEN ECONOMICS
https://www.copenhageneconomics.com/


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Nel dicembre 2017, il Comitato di Basilea ha raggiunto l’accordo sul “Framework finale di Basilea III”.  Scopo principale del nuovo Framework è di superare un disallineamento percepito tra i rischi inclusi nei modelli interni e i rischi effettivi delle banche.

Sulla base di un mandato della Commissione, l'Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato, nell'agosto 2019, una valutazione d'impatto e raccomandazioni per il recepimento del quadro finale di Basilea III nel diritto dell'UE.

Un recente Report, curato da Copenhagen Economics per conto della Federazione bancaria europea,  sottolinea che la soluzione proposta non è coerente con i tre principi chiave che il G20 ha fissato come orientamenti per l'attuazione del Framework a livello globale:

  • favorire un migliore allineamento delle valutazioni dei rischi:
    la BRI, l'EBA e il FMI hanno documentato che i modelli interni di rischio sono accurati e che la loro variabilità  non porta a requisiti patrimoniali più bassi. Il floor  previsto dal nuovo Framework condurrà, per un gran numero di banche UE, a un ampliamento  - non a una riduzione -   dei gap tra le probabili perdite future e i requisiti patrimoniali. Ciò è dimostrato anche dal fatto che i requisiti di capitale aumenteranno maggiormente per le banche con le perdite storiche più basse;
  • non dovrebbe comportare un aumento significativo dei requisiti patrimoniali:
    lo scenario principale dell'EBA porterà invece a un aumento del 24% del capitale minimo richiesto per le banche UE e a un aumento significativamente più alto per i portafogli a basso rischio. Il capitale aggiuntivo previsto  - se le banche devono mantenere i coefficienti patrimoniali attuali -  porta il fabbisogno totale di capitale fino a 300-400 miliardi, un aumento molto significativo;
  • puntare a parità di condizioni a livello globale:
    l'aumento del 24% dei requisiti nell'UE dovrebbe essere considerato  rispetto a requisiti di capitale medi pressoché invariati negli Stati Uniti. Se questo fosse il frutto di un disallineamento molto più ampio dei modelli interni nell'UE, il risultato sarebbe coerente con l’obiettivo di garantire condizioni di parità. Tuttavia, non ci sono prove della necessità di un sostanziale aumento delle ponderazioni del rischio per le banche dell'UE che utilizzano modelli interni.

Di conseguenza, gli Autori raccomandano che l'UE punti a un migliore equilibrio tra costi e benefici con due tipologie di azioni:

  • attuazione del quadro finale di Basilea III:
    nel Report sono definite quattro alternative concrete all'implementazione -  ad esempio, concentrandosi sui prestiti alle PMI e alle imprese prive di rating, nonché proponendo che il floor si applichi come requisito separato, includendo solo i buffer patrimoniali previsti dal pacchetto originario di Basilea III. Altri elementi del quadro potrebbero essere ricalibrati per evitare aumenti significativi dei requisiti patrimoniali, come richiesto dal G20  (ad esempio, i prestiti specializzati e le esposizioni azionarie);
  • garantire che i risultati del lavoro svolto dalla BCE e dall'EBA per rafforzare ulteriormente i modelli interni relativamente alla qualità dei dati e dei metodi si riflettano nelle discussioni sui requisiti patrimoniali in atto in Europa e nel mondo, anche a livello di BRI.