LE VULNERABILITÀ NASCOSTE DELLE “SUPPLY CHAIN”: UN MODELLO DI ANALISI DEI LLOYD’S OF LONDON
“Hidden Vulnerabilities in Supply Chain Risk. A quantitative risk modelling framework” - Emerging Risk Report 2019
LLOYD’S
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L’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) stima in circa 15.460 miliardi di dollari il valore complessivo dei flussi di scambio a livello globale: un valore circa pari al PIL degli Stati Uniti, costantemente cresciuto nell’era della globalizzazione. In questo sviluppo mondiale dei commerci hanno avuto un ruolo importante le “supply chain”, le catene produttive che permettono la parcellizzazione e la decentralizzazione della produzione dei beni.
Ai rischi delle catene della produzione e distribuzione dei beni è dedicato un Report recentemente pubblicato dai Lloyd’s of London.
I rischi principali, sempre più diffusi, sono relativi all’interruzione di esercizio: si tratta di rischi che, a causa delle elevate interdipendenze e correlazioni tra sistemi produttivi mondiali, rendono talvolta difficilmente assicurabili tali sistemi.
Due esempi, il terremoto del Giappone (Tohoku) e le alluvioni che hanno colpito la Thailandia nel 2011, testimoniano la complessità di rischi in gran parte correlati e il cui grado di interdipendenza non è facilmente conoscibile. L’impatto economico complessivo delle alluvioni tailandesi, ad esempio, ha raggiunto, secondo la Banca Mondiale, i 45,7 miliardi di dollari, pari a più del 10% del PIL del Paese asiatico.
Lo studio sviluppa un modello di analisi del rischio in grado di valutare, su basi probabilistiche e predittive, l’esposizione di sistemi economici altamente interconnessi.
Secondo gli Autori, è importante la cooperazione tra assicuratori, imprese e società di risk modeling per sviluppare nuovi strumenti di raccolta dati e di analisi e nuovi prodotti assicurativi, nonché per migliorare la resilienza dei sistemi socioeconomici.