Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Innovazione digitale

INTERNET OF THINGS E DISPOSITIVI “WEARABLE”: IMPLICAZIONI PER LE ASSICURAZIONI VITA E SALUTE

«Wearables and the Internet of Things – Considerations for the life and health insurance industry» REPORT by the Wearables and Internet of Things Working Party (18.06.2019)

A. SPENDER, C. BULLEN, C. HAJAT, L. ALTMANN-RICHER, O. WERNEYER, R. DUFFY, C. FALKOUS, M. FARRELL, T. HORN, J. WIGZELL, W. YEAP


INSTITUTE AND FACULTY OF ACTUARIES
https://www.actuaries.org.uk/


INSTITUTE AND FACULTY OF ACTUARIES - Link al REPORT


 

Scopo della ricerca – realizzata dall’Institute of Actuaries britannico –   è di esaminare lo sviluppo e la diffusione della “tecnologia portabile” (i dispositivi cosiddetti “wearables”)  e dell'Internet of Things (IoT) e di analizzare il loro utilizzo, anche nell’ambito della salute e delle cure sanitarie.

Le imprese assicuratrici si stanno già confrontando con queste tecnologie e con i possibili effetti per la loro attività: la ricchezza di dati e informazioni rese disponibili trovano utilizzo, in particolare, in aree quali il  marketing e l’underwriting.  Tuttavia – sottolineano gli Autori – si è solo all'inizio del percorso di sperimentazione delle possibili applicazioni dell’innovazione digitale, in particolare nell’ambito della salute; il paper, pertanto,  analizza le tecnologie attualmente disponibili e il loro uso, approfondisce i rischi e le sfide derivanti dall’accesso a enormi quantità di dati biometrici personali (escludendo tuttavia aspetti correlati ai big data  e alla riservatezza dei dati) e cerca di delineare il futuro, con le potenziali implicazioni e opportunità  derivanti al settore assicurativo.

Alcune considerazioni conclusive:

“Uncertain path”
Nello scenario più positivo, le nuove tecnologie potrebbero consentire al settore assicurativo di migliorare in modo significativo aspetti quali la fiducia, il coinvolgimento e la fidelizzazione della clientela, offrendo – nel contempo  – una gamma di  prodotti in grado di soddisfare nuove esigenze e di migliorare il grado di “satisfaction” per quelle esistenti. Nel peggiore degli scenari, invece,  gli assicuratori “tradizionali” potrebbero venire surclassati da nuovi e “dirompenti” competitors, in grado di gestire meglio le nuove tecnologie e così rivoluzionare le modalità di trasferimento del rischio.

“Regulatory control”
Le reticenze nei confronti della condivisione di dati personali e sensibili potranno essere superate se i gestori/custodi di tali informazioni dimostreranno integrità e sapranno creare fiducia. Anche sul piano regolamentare  – ne è un esempio il GDPR –  si va nella stessa direzione, cioè quella di combinare la protezione dei dati con garanzie di equità nel loro trattamento. Tra gli assicuratori, saranno vincenti coloro che sapranno comunicare tali principi alla clientela quale “valore aggiunto” rispetto al mero trasferimento del rischio.

“Specialisation / flexibility”
Per gli assicuratori si profila il rischio di una maggiore frammentazione del mercato al crescere della qualità dell’underwriting (con l’eventuale conseguenza di sospingere fuori dal mercato  gli individui “ad alto rischio”). Molti assicuratori stanno già raccogliendo questa sfida aumentando la propria “specializzazione” (ne sono un esempio i prodotti rivolti, in via specifica, ai diabetici che sono disposti a monitorare e controllare le loro condizioni di salute, mitigando il rischio e riducendo i possibili costi). Alcune compagnie, invece, stanno sperimentando la  “continuous underwriting”, ove i premi/le prestazioni sono influenzati dal comportamento e dalla biometria dell'assicurato nel periodo di 12 mesi che intercorre tra i rinnovi.  In generale, la flessibilità potrebbe costituire, per le imprese assicuratrici, un necessario strumento di sopravvivenza e di futuro sviluppo della propria attività.