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🇮🇹 Calamità naturali

CALAMITÀ NATURALI IN ITALIA: URGENTE PASSARE DALL’EMERGENZA ALLA PREVENZIONE

“Dall’emergenza alla prevenzione: urge un cambio di paradigma”


REF RICERCHE
http://www.refricerche.it/


REF Link al REPORT


 

Un recente report di Laboratorio REF Ricerche è stato dedicato alla gestione del rischio di calamità naturali in Italia.

Il tema delle conseguenze del cambiamento climatico è entrato nell’agenda politica globale. L’Italia, in virtù della sua posizione geografica, è interessata più di altri Paesi dalle conseguenze del cambiamento del clima, con manifestazioni destinate a crescere di intensità nel tempo.

Il 17% della superficie nazionale è considerato a elevata pericolosità, con quasi 1,3 milioni di abitanti a rischio frane (due terzi di quelle censite in Europa si sono verificate in Italia, specialmente dal 2000 ad oggi), e oltre 6 milioni di abitanti a rischio alluvioni.

Gli italiani sembrano aver maturato, al riguardo, un’attenzione e una sensibilità crescenti, ponendosi ai primi posti nelle graduatorie europee. In una recente indagine del Laboratorio REF Ricerche, 4 italiani su 5 sono a conoscenza del fenomeno e si dicono preoccupati delle sue conseguenze. A preoccupare sono tutte le varie manifestazioni degli impatti, dai fenomeni meteorologici estremi (90% abbastanza o molto preoccupato), alla siccità e all’arretramento dei ghiacciai (88%), all’aumento del livello dei mari e alla minore portata dei fiumi (85%).

Vi è, dunque, una crescente consapevolezza sul fatto che sia necessario approntare correttivi e iniziative per accrescere la resilienza del Paese, superando la logica degli interventi emergenziali degli ultimi decenni. Solamente negli ultimi 6 anni, il costo degli 87 stati di emergenza dichiarati e riconosciuti ha ecceduto i 9 miliardi di euro.

Come la Commissione europea ha raccomandato, occorre pianificare e realizzare investimenti in prevenzione del rischio idrogeologico al fine di ridurre la spesa per l’emergenza. Si tratta di un cambio di approccio che consentirebbe risparmi per le finanze pubbliche (in un rapporto di 1:7, secondo le stime) e di vite umane.

Le recenti iniziative avviate (Piano Nazionale di interventi nel settore idrico, Piano “ProteggItalia”) vanno nella giusta direzione e possono rappresentare l’inizio di un nuovo corso, cui va assicurata la necessaria continuità d’azione.