Panorama Assicurativo Ania

🇫🇷 Dipendenza, Long-term care

FRANCIA: SARANNO 4 MILIONI GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI NEL 2050 (INSEE)

“4 millions de seniors seraient en perte d’autonomie en 2050” (INSEE Première, No 1767)


INSEE - INSTITUT NATIONAL DE LA STATISTIQUE ET DES ÉTUDES ÉCONOMIQUES
https://www.insee.fr/fr/accueil


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Un breve report di INSEE affronta il tema della non autosufficienza in Francia, con previsioni dell’evoluzione del fenomeno sino al 2050.

Nel 2015, sul territorio nazionale (esclusa Mayotte), 2,5 milioni di anziani erano stati colpiti da una perdita di autonomia, vale a dire il 15,3% della popolazione di 60 anni o più. Di questi, 700.000 possono essere considerati in una condizione di perdita di autonomia grave.

I tassi di prevalenza della perdita di autonomia sono più alti nei Dipartimenti del Massiccio Centrale e meno elevati nella regione dell'Ile-de-France e nelle regioni occidentali. Gli anziani dei Dipartimenti francesi d'oltremare (DOM) vengono più spesso colpiti da una perdita di autonomia rispetto a quelli residenti nel resto della Francia, mentre sono in media più giovani.

Tra gli anziani di età pari o superiore a 75 anni, l'8,8% vive in istituti. Quelli dei Dipartimenti d'Oltremare, Parigi e Corsica vivono più spesso nella propria casa rispetto a quelli dei Dipartimenti occidentali o del Massiccio Centrale.

Nell’ipotesi che le tendenze demografiche e il miglioramento dello stato di salute proseguano, la Francia (esclusa Mayotte) conterebbe 4 milioni di anziani con perdita di autonomia nel 2050, pari al 16,4% della popolazione anziana. I tassi di prevalenza della perdita di autonomia aumenterebbero notevolmente nei Dipartimenti francesi d'oltremare e nel sud-est della Francia, a causa degli effetti della struttura demografica, mentre rimarrebbero stabili nell'Hauts-de-Seine e nella Creuse.

Per mantenere una percentuale costante di persone ricoverate presso strutture di accoglienza per anziani (per Dipartimento, sesso, fascia di età e grado di perdita di autonomia), la ricettività (in via permanente) presso tali   istituti dovrebbe aumentare del 20% entro il 2030 e oltre il 50% entro il 2050.