Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Rischi ambientali

INDAGINE ANRA/BOCCONI SULLA GESTIONE DEI RISCHI AMBIENTALI NELLE AZIENDE ITALIANE

“Valutare, prevenire, proteggersi”


ANRA - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI RISK MANAGER E RESPONSABILI ASSICURAZIONI AZIENDALI
https://www.anra.it/

UNIVERSITÀ BOCCONI
https://www.unibocconi.it/


ANRA WEBPAGE DI PRESENTAZIONE DELLEVENTO e link correlati

UNIVERSITA' BOCCONI Link al PROGRAMMA DELLEVENTO



È stata presentata il 9 maggio scorso, a Milano, l’indagine “La gestione dei rischi ambientali nelle aziende italiane”, promossa da ANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, Osservatorio Green Economy dell’Università Bocconi, Pool Ambiente e AIBA.

La ricerca, che ha coinvolto i Risk e Insurance Manager di più di 100 aziende - il 45% delle quali con un fatturato di oltre 50 milioni di euro -  ha messo in luce come il tema del danno ambientale riguardi sempre più imprese di ogni settore produttivo e di tutte le dimensioni.

In generale, per quanto riguarda i rischi maggiormente percepiti, quelli ambientali si posizionano dopo l’intensificarsi della concorrenza e gli incidenti sul lavoro; tra di essi, le minacce di tipo ambientale maggiormente percepite sono incendio o esplosione (16%), fuoriuscita di prodotti da serbatoi o vasche interrate (12,3%), perdite da condotte interrate (12,1%) e sversamenti da serbatoi, vasche o condotte fuori terra (12%).

Il trend di investimento nelle attività di risk management risulta in crescita, di pari passo con la sensibilità delle imprese: il 62% risulta dotata di un piano di risk management e il 92% di questi piani comprende anche rischi di natura ambientale. Trovando anche una risposta in prodotti assicurativi più maturi, più del 50% delle aziende ha sottoscritto una polizza assicurativa, intraprendendo anche azioni di formazione del personale (20%), manutenzioni periodiche sistematiche (19%) e adottando sistemi di gestione ambientale certificati (14,2%).

Tra chi non ha sottoscritto una polizza, un’alta percentuale (19%) dichiara di non averlo fatto perché non è previsto dalla legge, spiegazione indicata al secondo posto, subito dopo la convinzione che la propria azienda non sia esposta a rischi ambientali significativi. Il driver maggiore che porterebbe alla sottoscrizione della polizza sarebbero sgravi e incentivi di natura fiscale, assieme a uno sconto sulla polizza stessa in caso di possesso di una certificazione ambientale.