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FONDI PENSIONE: MANTENERE LA “TARGET ALLOCATION” NON SEMPRE È VANTAGGIOSO. BRIEF PAPER DEL CRR

“Maintaining Target Allocations: Effects on Plan Performance” (State and Local Pension Plans, Number 64, April 2019)

Jean-Pierre AUBRY, Kevin WANDREI


CRR - CENTER FOR RETIREMENT RESEARCH (BOSTON COLLEGE)
https://crr.bc.edu/


CRR Link al PAPER



Il CCR, Center for Retirement Research dell’Università di Boston, ha dedicato un Brief Paper alle strategie di allocazione degli attivi dei fondi pensione per i dipendenti statali e degli enti locali negli Stati Uniti.

Gli attivi gestiti dai fondi in parola ammontano attualmente a circa 4.000 miliardi di dollari, per circa 20 milioni di aderenti.
In genere sono i consigli di amministrazione a decidere le strategie di gestione degli investimenti, spesso sulla base degli input ricevuti da consulenti esterni. Nel caso in cui i target degli investimenti non vengano rispettati è prassi comune quella di “ribilanciare” l’asset allocation del fondo pensione.

Il paper descrive, in particolare, le dinamiche di allocazione degli investimenti seguite dai principali fondi pensione del settore.
Nel periodo tra il 2001 e il 2017 si è verificato uno spostamento tra le diverse categorie di investimenti pari in media, su base annua, all’ 8-10% del totale degli asset under management.

Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, la strategia di investimento è stata prevalentemente quella del follower: a periodi di rialzo borsistico sono seguiti aumenti della quota azionaria posseduta, mentre a periodi di calo dei mercati (come, ad esempio, in seguito allo sgonfiarsi della bolla dot.com o dopo la grande crisi finanziaria del 2008) sono seguiti disinvestimenti in azioni. È il risultato del tentativo di mantenere le strategie di asset allocation anche di fronte a uno scenario in cambiamento.

Questi comportamenti non hanno permesso ai fondi di avvantaggiarsi in pieno dei periodi di ripresa dei corsi azionari successivi alle crisi e testimoniano la necessità di aumentare la flessibilità e di ridurre le frizioni nelle dinamiche di investimento di queste importanti istituzioni finanziarie.