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DALLA FRAGILITÀ ALL’AGILITÀ: VERSO UN WELFARE PIÙ SICURO, FLESSIBILE ED EQUO

“Social protection in a new world of work – from fragile to agile” (WEBPAGE DI PRESENTAZIONE, 25 gennaio 2019) “Social protection: from fragile to agile - Towards a more flexible, secure and fair system” (REPORT)


ZURICH
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ZURICH WEBPAGE DI PRESENTAZIONE del Report

ZURICH Link al REPORT


 

Due macro-trend sono destinati a caratterizzare nei prossimi anni l’economia globale: l’invecchiamento della popolazione e la trasformazione del mondo del lavoro, che sarà sempre più flessibile e discontinuo. A questi temi è dedicato un recente report di Zurich, che illustra un nuovo progetto di ricerca sul Welfare State e le trasformazioni del mondo produttivo.

Lo Stato sociale, nato come risposta alle tensioni  conseguenti alla prima rivoluzione industriale, non è più strutturato per rispondere alle esigenze di un’economia ormai di fronte alla quarta rivoluzione industriale.

Per questo occorre trasformare l’attuale sistema di protezione sociale in un nuovo insieme di garanzie che tenga conto delle esigenze di agilità e di flessibilità del lavoro, non trascurando le problematiche legate all’equità.

Cosa significa, in concreto? Significa, ad esempio, stipulare un nuovo patto sociale tra i diversi stakeholder – lavoratori, imprese, governi, assicurazioni – per realizzare un sistema di protezione sociale che sia agile e in grado di integrare le risorse del singolo lavoratore e le risorse imprenditoriali e dello Stato per coprire i rischi reali: da quelli relativi alla vita a quelli connessi alla nuova precarietà e ai periodi di non-lavoro, dalla crescente necessità di una formazione continua per evitare l’obsolescenza delle competenze ai rischi connessi ai cicli economici.

Il progetto di ricerca di Zurich si articola in tre fasi: la prima prevede lo studio del gap esistente in 13 economie mondiali, tra le quali l’Italia(1), tra sistema di protezione sociale e nuovo mondo del lavoro; il secondo prevede l’analisi della struttura delle preferenze individuali dei lavoratori così come si manifestano a livello nazionale; la terza fase consiste nella definizione delle raccomandazioni rivolte agli stakeholder (governi, imprese, lavoratori, organismi di rappresentanza, intermediari finanziari e assicuratori) per rispondere in maniera efficace alle esigenze emerse nelle prime due fasi dello studio.

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(1) Gli altri dodici Paesi analizzati sono: Australia, Brasile, Germania, Hong Kong, Giappone, Malesia, Messico, Spagna, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.